L'Aspromonte ferito, dopo gli incendi dell'estate 2021

La popolazione ricorda quei drammatici momenti piangendo: "Qui nessuno, nemmeno gli anziani, aveva mai visto una cosa così". L'allarme degli esperti: "Persa per sempre la humus superficiale che consente alla foresta di crescere"

Uno dei vanti dell'Aspromonte era di essere tra gli angoli più impervi d'Italia e d'Europa. Un recesso dove piante e animali, dopo l'ultima glaciazione, si sono rifugiati per sopravvivere. Ma qui, nell'estate del 2021, è arrivata invece la mano devastatrice dell'uomo. Gran parte delle foreste di montagna è andata perduta a causa del più vasto incendio che questa zona ricordi. Perfino gli alberi "patriarchi" di Acatti, piante secolari che abitavano l'Aspromonte da sempre, si sono ridotti a cumuli di tizzoni e cenere.  La popolazione ricorda quei drammatici momenti piangendo: "Qui nessuno, nemmeno gli anziani, aveva mai visto una cosa così". E a distanza di 5 mesi arriva l'allarme degli esperti: "Persi i primi 15-20 centimetri di suolo, bruciati dal calore. Quella humus che oggi non c'è più e che consentirebbe alla foresta di ricrescere".