«Così abbiamo salvato la nostra azienda»
Da dipendenti a soci lavoratori: la storia della NextElettronica di Piano Lago, che rischiava il fallimento e oggi cerca nuovi ingegneri per espandersi sul mercato. Il capitale per ripartire lo hanno messo sul piatto gli operai
di Davide Gangale
A Piano Lago, nel Cosentino, un'azienda di elettronica che rischiava il fallimento è stata salvata dai suoi dipendenti. Si è trasformata in una cooperativa, partecipata da Legacoop e dal ministero dello Sviluppo, e cerca nuovi ingegneri da assumere. Nove uomini e sette donne, la NextElettronica sono loro. Per farla ripartire hanno investito tutto il loro Tfr e l'indennità di disoccupazione, in tutto più di 300 mila euro. Poi sono arrivati prestiti e finanziamenti, da restituire nei prossimi 10 anni. «Questa è la culla delle nostre professionalità», dicono i soci lavoratori. E ognuno di loro ha piantato un fiore all'ingresso dello stabilimento.
Nel servizio interviste a:
- Vincenzo Vizza, responsabile logistica NextElettronica
- Massimo Covello, segretario regionale Fiom-Cgil
- Pietro Aiuola, presidente NextElettronica
- Renato Musacchio, responsabile qualità NextElettronica
- Antonella Sarcone, socia lavoratrice NextElettronica
Nel servizio interviste a:
- Vincenzo Vizza, responsabile logistica NextElettronica
- Massimo Covello, segretario regionale Fiom-Cgil
- Pietro Aiuola, presidente NextElettronica
- Renato Musacchio, responsabile qualità NextElettronica
- Antonella Sarcone, socia lavoratrice NextElettronica