Musica e archeologia

A Sibari "Alice canta Battiato" in memoria del grande musicista scomparso

Lo spettacolo reso possibile dalla collaborazione tra il Parco archeologico e Armonie d'Arte Festival

Profonda, morbida, quasi vellutata. La voce di Alice sotto la luna di Sibari sembra arrivare da mondi lontanissimi. Si fa, come dice lei stessa, quasi strumento. Un tramite per avvicinarci alla musica, immensa, di Franco Battiato.

Arrivano così, una dopo l'altra, le canzoni più spirituali del grande musicista scomparso. Brani meno conosciuti, tratti dai suoi primi album, come "Da Oriente a Occiente" e "Io chi sono", ma anche capolavori assoluti come "Lode all'inviolato".

E poi, ancora, perle che arrivano dal repertorio più recente, come "Eri con me" e i “Giardini della preesistenza”, e quelle scritte per Alice o cantate con lei, da "Veleni" a "I treni di Tozeur". 

Il risultato è un concerto colto e raffinatissimo, nato dalla collaborazione tra il Parco archeologico e Armonie d'Arte Festival, che fa bene all'anima ascoltare. Soprattutto nel finale, rigorosamente in crescendo, quando arrivano le hit più amate del cantautore siciliano. Da "Prospettiva Nevskij" alla "Stagione dell'amore", fino a "E ti vengo a cercare".