Fino al 6 novembre

L'opera buffa napoletana

In scena ai Quartieri spagnoli i manoscritti ritrovati del teatro musicale napoletano del '700. Operine, melologhi e visite guidate per la coinvolgente rassegna

L'opera buffa napoletana
TgrRaiCampania
La locandina del Festival dell'opera buffa napoletana

Operine, melologhi, ovvero racconti in musica, testi poetici declamati alternati a brani musicali, e visite guidate a tema.

La seconda edizione del “Festival dell’Opera Buffa napoletana”, dal titolo “L’infedeltà fedele”, con la direzione artistica di Massimiliano Sacchi, propone fino al 6 novembre un programma intrigante sui palcoscenici della Sala Assoli e del Teatro Nuovo in via Montecalvario, ai Quartieri Spagnoli.

Isa Danieli, a più di quarant’anni da “Mistero Napoletano” di Roberto De Simone, torna nei panni di Giulia De Caro, impresaria teatrale, diva ribelle e glamour del teatro napoletano alla fine del ’600, nel melologo di Francesco Forlani “La principessa dei bordelli”. Nella Napoli della fine del '600, percorsa da correnti artistiche e di pensiero talmente fitte e intrecciate da rendere problematica la distinzione tra cultura alta e popolare, la vita scandalosa di Giulia De Caro si dipana tra i teatri notturni di strada e le stanze dei potenti. Le tappe di una ascesa tanto inarrestabile da suscitare lo sdegno e l'ammirazione dei suoi contemporanei si succedono con ironia e spregiudicatezza.

Altra suggestione: “L’amante ridicolo” di Niccolò Piccinni torna per la prima volta in scena al Teatro Nuovo dove debuttò nel 1757. L’opera buffa, nella trascrizione e arrangiamento di Carlo Gargiulo e Massimiliano Sacchi, è un “Così fan tutti” alla napoletana riscoperto tra i manoscritti dimenticati. In scena, Cristina Neri, Chiara Di Girolamo, Francesco Domenico Doto, Luca De Lorenzo. Regia di Alfonso Postiglione. Direzione e pianoforte Carlo Gargiulo.

“La zingaretta” di Leonardo Leo si fa ascoltare dal pubblico così come l’aveva scritta l’autore, con la trascrizione e arrangiamento a cura di Fabrizio Romano e la regia di Enzo Mirone.

“Livietta + Tracollo” intermezzo di Giovan Battista Pergolesi si veste di suoni elettronici mostrando tutta la sua modernità con l’arrangiamento a cura di Dario Bassolino. L’opera indaga le tematiche attualissime dell’identità, del  travestimento, della verità e della menzogna. L’essere e l’apparire, argomenti che ogni giorno pongono i loro interrogativi. In scena, Costanza Cutaia (Liviella), Takaki Kurihara (Tracollo) e i danzatori Lukas Lizama e Sara Lupoli. Regia di Rosario Sparno. Synth programming: Dario Bassolino. Fx e elettronica: Paolo Petrella. Marco Palumbo al clavicembalo.

Eugenio Bennato e Le Voci del Sud porteranno in scena il melologo “Teoria del fascino. Sulla jettatura”. “La forte ventata ideologica del secolo dei lumi investì pienamente Napoli che espresse nomi illustri e significativi come Filangieri, Galiani, Genovesi, sulla scia del solco tracciato dal pensiero del grande Gian Battista Vico – spiega Bennato –.Ma nella Capitale del Regno il pensiero nuovo si trovò a convivere con le radici popolari legate al senso del mistero e della cultura magica. Napoli città aperta come sempre alle nuove idee, ma anche città d’arte, di tradizione, di festa, di superstizione. E il senso più clamoroso di questa miscela è forse il libro del giurista Nicola Valletta, dal titolo Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura, nel quale l’autore tratta del fenomeno occulto del potere in termini para-scientifici, discettando di angoli di incidenza di uno sguardo malefico e analizzando casi della storia di provata efficacia iettatoria”.

Claudio Di Palma, con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli diretta dal maestro Giuseppe Mallozzi, propone il melologo “Cimmarosa”. E’ il racconto rocambolesco e paradossale degli ultimi giorni napoletani di Cimarosa prima della cattura e del definitivo esilio, quando, per sfuggire alla furia del Cardinale Ruffo, si rifugiò nel sottopalco del Teatro del Fondo, e delle avventure che ne seguirono. Musiche di Domenico Cimarosa rielaborate da Massimiliano Sacchi. Orchestrazione dell'Overture de “La finta parigina” a cura di Giulio Fazio. Il coinvolgimento dell’orchestra giovanile è uno dei focus del festival, che si propone di stimolarne l’attività attraverso l’impegno sul repertorio di Scuola Napoletana, che fu fucina di capolavori teatrali e di un metodo e una letteratura didattici che si espansero in tutta la musica occidentale.

Gabriele Frasca, poeta, studioso e traduttore di Beckett sarà protagonista dell’incontro “Words & Music: su Beckett e l’opera buffa”. 

Ci sono poi le visite guidate “Sulle tracce dell’Opera Buffa Napoletana”, oggi e domani alle 18 curate da L’Arsenale di Napoli.

Quindi domenica alle 15 è in programma il percorso “Donne e opera buffa: dal palazzo ai quartieri”, a cura della guida turistica autorizzata Erika Chiappinelli. 

Estratti degli spettacoli saranno pubblicati su ON - Il Teatro delle Culture, piattaforma digitale inaugurata quest’anno dal Teatro di San Carlo, che vuole raccontare il cambiamento e costruire uno spazio di innovazione sociale e di inclusione. La registrazione è gratuita a questo link: on.teatrosancarlo.it.

Giorni e orari degli spettacoli sono consultabili sul sito internet della rassegna:  www.operabuffanapoletana.it

Il festival è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura e prodotto dall’associazione culturale Giano Bifronte in collaborazione con Teatro Pubblico Campano e Casa del Contemporaneo. E gode dei patrocini di Comune di Napoli, Napoli Città Metropolitana e Napoli Città della Musica.