Cambio al vertice

Carceri, al vertice del Dap si insedia Giovanni Russo

Originario di Marigliano, in provincia di Napoli, prende il posto di Carlo Renoldi alla guida del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria: "Darò il senso di una profonda continuità"

Carceri, al vertice del Dap si insedia Giovanni Russo
Tgr Campania
Il nuovo capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo

Si è insediato oggi il nuovo capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Giovanni Russo, che prende il posto di Carlo Renoldi. "Farò una ricognizione delle attività che sono in corso sulle quali, in linea di massima, intendo confermare gli sforzi che sono stati fatti e i tanti progetti che stanno vedendo adesso la luce, ma che sono ovviamente il frutto del lavoro di mesi. Voglio dare il senso, di cui sono convinto, di una profonda continuità", ha dichiarato Russo riguardo ai suoi primi impegni. 

LA CARRIERA. Originario di Marigliano, in provincia di Napoli, in magistratura dal 1985, Giovanni Russo ha iniziato la sua carriera come pretore di Castrovillari, in provincia di Cosenza, per poi essere nominato sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Dopo esperienze nella sezione dei reati finanziari,  ha lavorato a diverse indagini nella Dda partenopea ed è stato consulente della Commissione parlamentare antimafia. Poi l'approdo nel 2009 alla Procura nazionale antimafia dove, dal 2016, assume l'incarico di procuratore aggiunto e quindi reggente pro-tempore. 

IL PROGRAMMA. Sicurezza, professionalità, rispetto e responsabilità sono le parole che il nuovo capo del Dap ha declinato come elementi chiave nel suo primo saluto con i più stretti collaboratori al dipartimento. "C'è una grandissima svalutazione del lavoro che viene fatto - ha sottolineato - una visione peggiorativa del sistema nel suo complesso, una enfatizzazione di tutti gli aspetti che non vanno, che disconoscono o addirittura cancellano le tantissime iniziative positive del sistema penitenziario". Per rispondere adeguatamente a questa narrazione, Russo ha indicato come via primaria la necessità di far leva sulla professionalità di tutti gli operatori.