La pace è sancita via social. "Napoli siamo noi - scrive Aurelio De Laurentiis su twitter - Presidente e tifosi uniti per vincere". Come aveva chiesto Spalletti, stop al muro contro muro. Nel giorno di Napoli-Verona, che precede la sfida di Champions contro il Milan, arriva l'attesa riconciliazione. Al Maradona tornano bandiere, striscioni e tamburi, al di là di moduli da compilare: un test in vista del big match di martedì.
Questo non significa che la conclamata rottura sia stata sanata con tutto il mondo ultrà. Dalla prefettura non arrivano indicazioni contrarie, del resto, a quanto emerso solo 24 ore prima: De Laurentiis è stato messo sotto scorta perché le indagini scattate all'indomani della rissa in curva B durante l'ultima sfida con il Milan in campionato avrebbero portato alla luce un'intercettazione ambientale con minacce al presidente.
Era la gara della protesta con l'impossibilità di inscenare coreografie che aveva portato a una manifestazione di piazza e allo sciopero del tifo. Non è passato molto tempo. Ma ora Napoli mette da parte una situazione paradossale e torna compatta. C'è l'operazione rimonta con il Milan da preparare e uno scudetto da celebrare.