Stanislav Lobotka, il professore

Il centrocampista si è dimostrato insostituibile. Spesso gli avversari hanno preparato le partite su di lui, ancor più che sugli attaccanti

Stanislav Lobotka, il professore
Tgr Campania
Stanislav Lobotka

Il professor Stanislav Lobotka si era già preso le chiavi del Napoli nella scorsa stagione, smaltite le delusioni dell'era Gattuso. Ma questo è stato l'anno della sua consacrazione internazionale.

Chiedere al Liverpool di Klopp, quest'anno non certo invincibile, ma il cui pressing feroce è stato disinnescato dal metronomo slovacco. Uno che la pressione degli avversari non la evita, anzi la cerca per eluderla, ricevendo spalle alla porta anche nella propria metà campo, per poi sfruttare il baricentro basso, girarsi e lanciare l'azione offensiva, rallentando o accelerando le tempistiche a seconda delle esigenze del momento.

Se Anguissa era il polmone, Lobotka è stato il cervello della squadra azzurra, un giocatore su cui le avversarie hanno studiato invano partite e marcature, consapevoli che bloccando lui - ancor più che Osimhen e Kvara - il Napoli sarebbe andato in difficoltà.

Praticamente insostituibile, in un paio di gare lo slovacco ha sofferto i raddoppi e le gabbie, ma con i suoi 170 centimetri di intelligenza calcistica trovava sempre la soluzione corretta. Con sprazzi alla Iniesta, senza voler commettere reato di lesa maestà.

Uomo ovunque della mediana di Spalletti, fondamentale anche nelle battaglie a centrocampo: se cercate i migliori del campionato per contrasti a partita c'è anche lui.