Amarcord

Il Grande Torino ad Acerra e la partita del mito

Il ricordo dell'incontro del 1947, quando per gli Invincibili si mobilitò l'intera città. E l'Acerrana cambiò colori sociali e simbolo

Ci sono eventi che segnano la vita sportiva di una comunità.

Ad Acerra 75 anni fa si giocò un'amichevole tra la squadra locale, l'Acerrana, e il Grande Torino, simbolo della ripresa del Paese nel dopoguerra. Quel 17 dicembre 1947 la squadra di Valentino Mazzola regalò alla società di casa le magliette granata a fine partita e l'Acerrana cambiò colori sociali e simbolo, acquisendo il toro rampante come omaggio agli Invincibili.

Quella partita si giocò grazie all'amicizia tra il presidente del Torino Ferruccio Novo e un arbitro di Acerra Francesco Mondella, come ricorda Aldo, uno dei figli.

Rosalba Di Giovanni è invece la figlia di Raffaele, il capitano dell'Acerrana che sfidò gli Immortali ed ebbe l'incarico di andare a riceverli all'aeroporto di Capodichino.

Pasquale di Costanzo aveva quindici anni, fece il raccattapalle e a fine gara ebbe l'ardire di intrufolarsi nello spogliatoio e di chiedere la maglietta a Valentino Mazzola. Nel raccontare questo aneddoto gli brillano ancora gli occhi.

La partita del mito è ricordata da un'iscrizione nel vecchio stadio comunale, oggi diventato un parco. Ma da anni qui c'è chi, come Raffaele Barbato, si batte per intitolare una strada o una piazza al Grande Torino