La memoria e il dolore

Torna in scena, fino al 12 al San Ferdinando di Napoli, "La morte e la fanciulla" di Ariel Dorfman, con la regia di Elio De Capitani

I sopravvissuti non dimenticano, anche quando non hanno potuto raccontare, ma la memoria è un peso eccessivo per una società che sopravvive rimuovendo. Del suo torturatore e stupratore Paulina, che era bendata, ricorda voce, odore, la musica che ascoltava "La morte e la fanciulla" di Schubert.
Lo riconosce nel dottor Miranda, che ha soccorso Gerardo, suo marito, dopo un incidente. Gerardo presiede una commissione di inchiesta sulle vittime del regime cileno, ma il suo campo sono i morti e Paulina è viva. Così lei a Miranda il processo lo farà in casa, cercando una confessione e una liberazione.
Il testo scritto da Ariel Dorfman nel 1991, nel 1995 film diretto da Roman Polanski, portato per la prima volta in scena da Elio De Capitani nel 1997, ritorna
al San Ferdinando di Napoli fino al 12 marzo, con nuovi interpreti .

"Attualissimo, ricorda De Capitani, perché il dolore che attraversa la dimensione politica e pubblica trafigge e illumina quella privata, intima, familiare e questo è il premio che chi viene a vedere lo spettacolo riceve sempre, interrogarsi sulla propria esistenza".