Il giallo della corona di Carlo III: la più bella d'Europa, sparita 225 anni fa

Ricostruita a partire dal disegno originale ritrovato nell'Archivio di Stato. Il libro di Annamaria Barbato Ricci e Ciro Paolillo ne ripercorre la storia e il mistero.

Protagonista di un grande giallo della storia la corona di Carlo III di Borbone, scomparsa nel nulla. Lo storico e gemmologo Ciro Paolillo l'ha ricostruita per la prima volta, a partire dal disegno originale ritrovato nell'Archivio di Stato di Napoli. Zirconi al posto dei diamanti e un'ametista in luogo del diamante Farnese, di colore viola e valore inestimabile, che la madre di Carlo, Elisabetta (Isabel quando diventò regina di Spagna), fece tagliare e incastonare. 

"Era la corona più bella d'Europa", sottolinea Paolillo, che nel libro "L'enigma della Corona" ripercorre con la giornalista Annamaria Barbato Ricci questo mistero. 
"Sembra abbia viaggiato nella tempesta quando a fine dicembre 1798  Ferdinando IV e la famiglia, in fuga dall'invasione francese, s'imbarcarono per Palermo sulla Vanguard, l'ammiraglia di Nelson. Ma quando un anno più tardi tornarono a Napoli della corona non vi era più traccia", racconta la giornalista.

La nave con la corona affondò,  è la versione di Ferdinando che però non trova riscontro nelle carte di Nelson. Forse il re pagò con il diamante le truppe del Cardinal Ruffo? Lo donò a Nelson che gli aveva salvato il regno? O a Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, che sposò in seconde nozze? 
Il giallo resta. Ma grazie a un documento dell'Archivio la bellezza della corona, sottolinea la direttrice Candida Carrino, torna a splendere.

Nel servizio le interviste a Ciro Paolillo, già docente di Gemmologia investigativa alla Sapienza di Roma, e alla giornalista Annamaria Barbato Ricci.