Campi Flegrei, via ai rilievi di vulnerabilità sismica

L'attività, nell'area più colpita dal bradisismo, è coordinata dalla Protezione Civile. I tecnici lavoreranno su dodicimila edifici privati

Munite di mappe, tablet e strumenti di misurazione, in azione da stamattina le prime 8 squadre di tecnici impegnate nei rilievi di vulnerabilità sismica nell'area più colpita dal bradisismo. A Regime fino al prossimo giugno su 12 mila edifici privati, lavoreranno 20 squadre al giorno. Una alternanza di 450 tecnici, scelti tra i dipendenti della protezione civile Regionale, architetti e ingegneri della struttura tecnica nazionale, volontari abilitati. Tutte le squadre saranno coordinate dal Dipartimento di protezione civile.

Oggi si scandaglia Pozzuoli, cuore degli sciami sismici rilevati tra la scorsa estate e l’autunno. Si procederà parallelamente anche a Bacoli e in alcuni quartieri di Napoli. Lo strumento di lavoro in questa prima fase è la scheda Plinius e si basa sull'osservazione delle facciate. Ogni squadra sul proprio tablet ne riporta le caratteristiche, dall'epoca di edificazione, ai materiali di costruzione, al numero di piani, allo stato di conservazione. Informazioni che poi forniranno un indice di vulnerabilità sismica assegnato ad ogni isolato di circa 15 edifici. 

Ne verrà fuori una stima di danneggiamento per aree. Un indice che sarà integrato con quello fornito dalle schede Cartis del consorzio interuniversitario Reluis, che vanno più in dettaglio sui singoli edifici. Solo dopo, e su richiesta delle famiglie, i tecnici verificatori entreranno a fare indagini nei singoli appartamenti.

Nel servizio le interviste a: Elena Speranza, responsabile analisi vulnerabilità Campi Flegrei del Dipartimento Protezione Civile; Salvatore Cicalese, tecnico verificatore della protezione civile regionale; Giulio Zuccaro, responsabile centro studi Plinius Università Federico II