Fino al 16 marzo alla Mostra d'Oltremare di Napoli

Come cambia il turismo per essere meno 'over' e più sostenibile

Alla Borsa Mediterranea del Turismo, confronto su nuovi segmenti e destagionalizzazione

Ma alla fine, come è andata la stagione turistica nell'anno 2023? 

“Più 5,5% di presenze rispetto al 2022 e una spesa di 19,5 miliardi di euro” risponde la neo presidente di Enit, Alessandra Priante. I dati confermano anche il superamento del livello pre-covid per quanto riguarda le presenze, manca poco per raggiungere i livelli occupazionali del 2019. Tutto bene dunque? La presidente dell'Agenzia Nazionale del Turismo invita a considerare con più equilibrio il confronto con l'epoca precedente alla pandemia. Un buon parametro per confrontare la performance economica, ma tutt'altro che un modello cui tendere. Il turismo fa i conti con la necessità di rendersi più sostenibile, dal punto di vista ambientale e sociale. 

A prescindere dalla latitudine dello Stivale, la grande direttrice della strategia consiste nel tentare di deviare i flussi o verso periodi dell'anno una volta definiti come di “bassa stagione” o verso località che non hanno mai conosciuto il sovraffollamento, quella distorsione del turismo di massa nota come overtourism

È il grande tema al centro della ventisettesima “Borsa Mediterranea del Turismo”, alla Mostra d'Oltremare di Napoli dal 14 al 16 marzo. 

Alcuni segmenti in forte ascesa, tanto da non poter essere più definiti come “nicchie”, possono contribuire a mitigare gli effetti dell'eccesso di turismo sui sistemi locali: turismo congressuale, religioso, del benessere, esperienziale, o legato alle “radici”, cioè di chi ha parenti o antenati italiani e vuole conoscere il proprio passato e le comunità di provenienza e origine della famiglia. Secondo un'indagine condotta da Enit e Euromedia Research, “la visita di familiari e conoscenti è la seconda motivazione per cui l’Italia viene scelta come meta di viaggio: l’8,2% dei rispondenti (di 10 paesi target esteri prescelti) che ha già effettuato un viaggio nel Paese e circa il 7,0% di coloro che presumibilmente lo visiterà in un prossimo futuro”

Il 2024 sarà un anno importante per la Campania, con l'entrata in funzione dell'aeroporto Salerno-Costa d'Amalfi. Che, negli auspici delle istituzioni, non dovrà servire puramente a rendere ancora più comodo un soggiorno in Costiera amalfitana o penisola sorrentina a chi arriva dall'estero, ma ad avvicinare territori fuori dai canonici itinerari, soprattutto nelle aree interne. 

Addio alla classica villeggiatura, la tendenza è verso soggiorni più brevi, senza escludere di ritornare in località già visitate. Il patrimonio dell'Italia resta l'elemento trainante, ma l'offerta deve adeguarsi a un cambio della domanda, dovuto all'ingresso nella platea dei consumatori dei giovani della generazione Z: “Sono attenti alla sostenibilità, anche nei dettagli - spiega ancora Priante - vogliono sapere se una struttura alberghiera utilizza o meno la plastica, se nei luoghi che visitano ci sono iniziative in favore delle comunità locali, se i cibi che consumano sono a chilometro zero; la loro capacità di spesa poi è legata alla disponibilità economica della famiglia”. 

Nel servizio le interviste a Teresa Armato, assessora al turismo del Comune di Napoli, Felice Casucci, assessore al Turismo della Regione Campania, Angioletto De Negro, amministratore di Projecta, società organizzatrice della Borsa Mediterranea del Turismo, e Alessandra Priante, presidente di Enit.