Dentro le grotte di Pertosa. Tornando all'Età del Bronzo
In uno dei siti più visitati del Cilento c'era un villaggio risalente a tremila anni fa: ecco come e di cosa vivevano gli uomini del tempo
Una cavità carsica nel cuore dei Monti Alburni: un mistero che risale a 3.500 anni fa, l'esistenza di un insediamento umano che risale all'Età del Bronzo. Sono le Grotte di Pertosa.
La popolazione che le abitava viveva nell'oscurità: un villaggio di palafitte costruite nella grotta scavata da un corso d'acqua, una piccola comunità che lavorava pelli e terrecotte e si dedicava anche all'agricoltura.
Il sistema sotterraneo è organizzato da tre condotte principali: il ramo turistico, quello speleologico e infine quello della sorgente. Protetti dai depositi del fiume che hanno contribuito a fossilizzarli, i semi d'uva perfettamente conservati raccontano la storia degli scambi che avvenivano sulla rotta del Mediterraneo.
Per due settimane le grotte sono state svuotate dell'acqua per approfondire le ricerche archeologiche: sono state trovate persino tracce paleolitiche, cioè di 40 mila anni fa.
Nel servizio le interviste a Raffaella Bonaudo, sovrintendente ai beni archeologici di Salerno, Felice La Rocca, archeologo-speleologo, e una della guide delle grotte.