Il Centergross chiede un sostegno al Governo

La cittadella della moda sente le ripercussioni del conflitto

Il Centergross chiede un sostegno al Governo
Centergross
Il presidente di Centergross, Pietro Scandellari.

Lancia l'allarme Piero Scandellari, Presidente di Centergross, la cittadella del pronto moda di Funo di Argelato, alle porte di Bologna. Il peso della guerra inizia a farsi sentire e ha scritto al ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per chiedere dei sostegni per le aziende che più facevamo affari con l'Ucraina e la Russia.  Ora hanno dovuto interrompere le esportazioni o in alcuni casi anche chiudere i loro negozi a Kyev, finiti sotto le bombe. Delle 700 realtà presenti all'interno del Centergross, per un fatturato aggregato di circa 5 miliardi e 6.000 lavoratori al netto dell’indotto, il 70% opera nel settore fashion e fin dalla fine dell'Unione Sovietica la Russia rappresenta il 30% del mercato. Un giro d'affari che sfiora il miliardo all’anno.

“Dai primi giorni di questo drammatico conflitto - ha sottolineato il Presidente di Centergross - sto ricevendo decine di telefonate da parte di imprenditori letteralmente disperati per aver visto andare in fumo commesse importantissime per i loro bilanci, soprattutto in considerazione del fatto che, come il resto del tessuto produttivo, hanno dovuto profondere sforzi enormi per rimanere in piedi nella tempesta scatenata dalla pandemia e per fare fronte al salasso derivato dalla crisi energetica".  La richiesta al ministro Giorgetti è quella di sostegni come accaduto per la crisi pandemica.

Le voci degli imprenditori del Centergross preoccupati per la situazione