E' morto all'età di 90 anni Piergiorgio Bellocchio, critico letterario e scrittore, fondatore della rivista Quaderni piacentini, fratello del regista Marco. Nato a Piacenza il 15 dicembre 1931, vincitore del premio Pozzale di Empoli con i racconti I piacevoli servi (Mondadori), oltre a curare per oltre vent'anni, fino alla chiusura, i Quaderni piacentini, rivista simbolo dell'anima eterodossa della sinistra italiana, nel 1969 è stato anche il primo direttore responsabile di Lotta Continua, organo ufficiale dell'omonima formazione extraparlamentare.
Nato a Piacenza il 15 dicembre 1931, aveva partecipato di recente assieme agli altri fratelli (Letizia, Alberto e Maria Luisa) al film “Marx può aspettare” (2021), dedicato proprio alla famiglia Bellocchio. Nel documentario i fratelli ripercorrono il suicidio del fratello gemello di Marco Bellocchio, Camillo Bellocchio che si tolse la vita il 27 dicembre 1968.
Nel 1962 Piergiorgio Bellocchio fonda la rivista “Quaderni piacentini” e la dirige fino alla chiusura, nel 1984. Tra i suoi compagni di avventura anche Grazia Cherchi e Goffredo Fofi. La rivista diventa centrale per la cultura e l’evoluzione del pensiero politico di sinistra in Italia. Dopo l’esperienza dei Quaderni piacentini, Bellocchio pubblica la rivista “personale” Diario, in pubblicazione dal 1985 al 1993, scritta con Alfonso Berardinelli. Nel mondo della cultura, lo scrittore ha anche collaborato con Garzanti, scrivendo voci per l’Enciclopedia della letteratura, edita nel 1972 e per la successiva Enciclopedia europea, oltre alle prefazioni di diversi scrittori, come Stendhal, Dickens e Casanova. Nel 1969 Bellocchio è primo direttore responsabile di Lotta Continua. Come direttore del settimanale viene denunciato e fa tre mesi di carcere prima di essere scarcerato.