Quella dell'expo moscovita delle scarpe italiane è una vicenda che - tra economia e diplomazia ai tempi della guerra in Ucraina e delle sanzioni al Paese di Putin - rischia di mettere in imbarazzo BolognaFiere. L'ente è finito nella bufera per Obuv Mir Kozhi a Mosca, esposizione dedicata alle calzature e al cuoio che si tiene due volte all'anno nella capitale russa, evento organizzato proprio da BolognaFiere con il supporto della Assocalzaturifici di Confindustria, in prima linea le aziende marchigiane.
Una storia scivolosa dal punto di vista politico. BolognaFiere prova a dribblare le polemiche: "Non avevamo un appiglio giuridico per cancellare gli accordi - spiegano da Via Michelino - Rischiavamo penali molto salate su finanze già provate da anni di Covid".
La Regione sottolinea di non avere sostenuto con fondi l'iniziativa. L'assessore alle Attività produttive, Vincenzo Colla, sottolinea però che, da quanto appurato, "si tratta di un contratto plurinennale, sottoscritto dall'ente di via Michelino prima dell'inizio del conflitto, che riguarda categoria merceologiche autorizzate, non sottoposte a restrizioni o embargo".
Anche il presidente uscente di Confindustria Emilia Romagna, Pietro Ferrari, prova a smorzare le polemiche: "C'erano dei contratti da dover assolvere, è certamente una posizione complicata. Noi, però, rimaniamo un Paese dove la libertà individuale e delle imprese c'è. Evidentemente si poteva fare", il suo commento, a margine dell'evento organizzato oggi a Bologna per i 50 anni di Confindustria.
Sul caso sono intervenuti anche i sindacati confederali. I segretari bolognesi ne hanno parlato a margine di una conferenza stampa dedicata al Primo maggio.
"BolognaFiere ha fatto la sua scelta e ha ritenuto prioritario per la sua esistenza andare in Russia - sottolinea Enrico Bassani, segretario generale Cisl Bologna - anche se per noi sarebbe più interessante ripartire con i tavoli sindacali con BolognaFiere e capire quale sarà la governance del futuro di un'azienda così importante per il nostro territorio".
Il servizio di Maria Chiara Perri, montato da Luca Fabbri, con l'intervista al presidente uscente di Confindustria Emilia Romagna, Pietro Ferrari