Kristina Gallo, 30 anni, fu trovata morta nel suo appartamento di Bologna nel marzo del 2019.
A distanza di più di tre anni i carabinieri hanno arrestato il compagno, 44enne, per omicidio aggravato dal fatto di aver commesso stalking nei confronti della vittima. Il cadavere, nudo, fu rinvenuto dal fratello della donna nella casa dove giaceva da giorni. Secondo l'autopsia era morte naturale.
Inizialmente la Procura aveva chiesto l'archiviazione ma il gip, anche su richiesta dei familiari della ragazza, aveva disposto ulteriori indagini di natura medico legale e tecnico scientifiche sul luogo del reato. Nel frattempo, il cadavere era stato cremato, mentre la casa dove la ragazza viveva in affitto, era stata restituita al proprietario.
Sono stati fatti ulteriori esami sui campioni biologici e genetici e sulla base dei nuovi elementi raccolti è stata anche ricostruita in 3D la scena del crimine da parte dei Ris.
Inoltre, nonostante il 44enne avesse disinstallato l'applicazione dal cellulare, sono stati acquisiti circa 6.000 file audio da cui emerge la natura della loro relazione.
E anche amici, colleghi e vicini di casa hanno riferito delle violenze fisiche e psicologiche subite da Kristina per quella che gli investigatori definiscono "smisurata gelosia" dell'indagato.
Nel servizio di Samuele Amadori montato da Alberto Carroli l'intervista a Rodolfo Santovito, comandante provinciale carabinieri Bologna