Cesare Battisti trasferito nel carcere di Parma

L'ex leader dei Pac ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Ferrara per il declassamento del regime carcerario a detenuto comune

Cesare Battisti trasferito nel carcere di Parma
ANSA
Cesare Battisti

E' stato trasferito dal carcere di Ferrara al penitenziario di Parma l'ex terrorista Cesare Battisti, in seguito alla declassificazione del regime carcerario da alta sicurezza a detenuto comune stabilita dal Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria con il parere favorevole della procura di Milano dopo una valutazione sull'attualità della pericolosità dell'ex leader dei Proletari armati per il comunismo. A Parma Battisti potrà avere contatti con altri detenuti, mentre a Ferrara scontava l'ergastolo in semi isolamento. 

Le reazioni

Dure critiche a livello politico. "Vergogna che il Dap stia prendendo questa gravissima e scellerata decisione a pochi giorni dal cambio del governo". Così Andrea Delmastro Delle Vedove, responsabile giustizia di Fratelli d'Italia. "Inaccettabile" definisce il declassamento il deputato di Fdi Galeazzo Bignami che ha annunciato un'interrogazione sul caso. "In scadenza di legislatura c'è chi ha pensato di agire in favore del ‘compagno’ Battisti'" attacca il parlamentare della Lega Jacopo Morrone. 

Reazioni anche da parte dei famigliari delle vittime. "Farò in modo che questa richiesta venga bloccata perché la violazione del rispetto per le vittime deve finire" ha dichiarato Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi Torregiani, ucciso da un commando dei Pac. Mentre per Maurizio Campagna, fratello di Andrea, l'agente ucciso da Battisti a Milano, "basta che sconti la pena che gli è stata inflitta". 

L'avvocato difensore di Battisti, Davide Steccanella, dicendosi “allibito” dalle polemiche invita a non strumentalizzare la decisione del Dap. 


 L'intervento del Garante

“Per giudicare questi provvedimenti dell'amministrazione penitenziaria bisogna conoscere le norme e le leggi. Dire che non è accettabile vuol dire ammetterle di non conoscere” commenta il Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri.
"Questa persona ha seguito l'iter normativo in modo corretto, l'amministrazione penitenziaria ha riconosciuto quello che non poteva non riconoscergli - ha aggiunto - Declassificazione non significa che l'amministrazione penitenziaria cancelli il fatto che abbia commesso reati terroristici, ma è una questione gestionale e logistica. Non incide sul tipo di condanna che ha avuto. Vuol dire che diventa un detenuto comune".