Femminicidio Matteuzzi: per Padovani una nuova perizia psichiatrica

Chiesta e ottenuta dalla difesa dell'ex calciatore, in aula con uno psichiatra. "Sento ancora le sue urla", ha detto la sorella della vittima fuori dal Tribunale

Femminicidio Matteuzzi: per Padovani una nuova perizia psichiatrica
Tgr Emilia Romagna
Caso Matteuzzi. Giovanni Padovani (a destra) in aula

Giovanni Padovani sarà sottoposto ad una nuova perizia psichiatrica, come chiesto dai suoi avvocati difensori durante l'udienza che lo vede imputato per l'omicidio della ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, uccisa il 23 agosto 2022 a colpi di martello e di una panchina prelevata dal giardino condominiale della vittima. Padovani risponde di omicidio aggravato da stalking, premeditazione, futili motivi e legame affettivo. 

L'uomo è comparso per la prima volta davanti alla Corte di Assise di Bologna, con uno psichiatra al suo fianco. La difesa ha infatti fatto presente la necessità di fare assistere l'imputato da uno specialista durante il dibattimento, nonostante la perizia psichiatrica abbia accertato la capacità per l'uomo di stare in giudizio. L'uomo è apparso fortemente disorientato e provato, con la barba molto lunga e una canottiera nera che lasciava scoperti i tatuaggi. Al termine dell'udienza è stato appunto conferito l'incarico di una perizia a Pietro Petrini e Giuseppe Sartori, che dovranno appurare se il 28enne fosse affetto da patologie psichiche tali da inficiarne, appunto, la capacità di intendere e di volere, in tutto o in parte, con specifico riferimento alla condotta tenuta ed all'evento di cui è accusato. In caso di risposta positiva "dicano se Giovanni Padovani è persona socialmente pericolosa", si legge nella richiesta. I periti avranno 90 giorni di tempo per svolgere le operazioni peritali a partire dal primo agosto e riferiranno dei risultati nell'udienza già fissata per il 20 novembre. Il processo, con l'istruttoria, riprenderà il 2 ottobre e non è escluso che lo stesso Padovani possa essere sentito in aula. 

Quando è iniziata da parte della pm, Lucia Russo, la ricostruzione dell'omicidio di Alessandra Matteuzzi in tribunale a Bologna. Mentre descriveva l'aggressione, Stefania Matteuzzi, la sorella della vittima, è scoppiata in lacrime ed è dovuta uscire dall'aula sorretta da chi le sedeva vicino. "Penso a mia sorella, e penso a quello che le ha fatto. Sento ancora le sua urla. Poi penso alla mia mamma, devo essere forte per loro, soprattutto per mia sorella", ha poi dichiarato la donna all'esterno del tribunale. "Quando ho sentito la pm parlare nello specifico di quella sera, se penso che ero al telefono con Alessandra mentre succedeva tutto. Vivo le cose in due posizioni diverse, quello che ho sentito e quello che stanno raccontando in aula. Ce l'ho sempre in mente. Siamo tutti uniti per chiedere giustizia, perché lei deve avere tutta la giustizia possibile. Se non ce l'avrà lei allora significa che non c'è la giustizia", ha concluso Stefania Matteuzzi.