Ravenna

Abbattimento delle torri Hamon, associazioni e cittadini in piazza per salvarle

Sono uno dei simboli della storia industriale di Ravenna, ma Eni vuole sostituirle con un parco fotovoltaico

Abbattimento delle torri Hamon, associazioni e cittadini in piazza per salvarle
Tgr Emilia Romagna
Le torri Hamon, simbolo del paesaggio industriale di Ravenna.

Sono passate alla storia grazie a il “Deserto rosso”, capolavoro di Michelangelo Antonioni, in cui fanno da sfondo a Monica Vitti in una sequenza iconica. 
Ora le torri Hamon dell'ex - raffineria, simbolo dell'industrializzazione di Ravenna, verranno demolite. Troppo ammalorate e ormai pericolose per la caduta di calcinacci, sostiene Eni, proprietaria dell'area, dove verrà realizzato un maxi impianto fotovoltaico per fornire energia al porto.
L'annuncio è stato dato pochi giorni fa dal sindaco. Una notizia che ha scosso città ed esperti di archeologia industriale che ne apprezzano l'estetica perfetta.

Lo smantellamento potrebbe iniziare già domani: la gru è già montata. L'intervento per Eni non è rimandabile per ragioni di sicurezza. Una fretta sospetta per “Italia Nostra”, che ha chiesto di visionare le perizie sulle torri. “Italia Nostra” con altre associazioni ha chiesto anche a ministero della cultura, soprintendenza, autorità portuale e procura di verificare la possibilità di un vincolo culturale o paesaggistico per impedirne la demolizione. In piazza per chiedere di salvare le torri anche tanti cittadini.

Il servizio di Virginia Novellini, con le intervista ad Alberto Giorgio Cassani (docente Accademia belle arti Ravenna) e a Francesca Santarella (presidente Italia Nostra Ravenna)