Bologna, Prodi riceve l'Archiginnasio d'Oro e ricorda Suviana

"Una tragedia veramente drammatica", dice l'ex premier alla cerimonia per la consegna del riconoscimento

Bologna, Prodi riceve l'Archiginnasio d'Oro e ricorda Suviana
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Prodi alla cerimonia per l'Archiginnasio d'Oro

Dopo l'annuncio e le polemiche, Romano Prodi riceve l'Archiginnasio d'oro conferito dal Comune di Bologna e come prima cosa, appena presa la parola per il proprio intervento, dedica un ricordo alla tragedia di Suviana, chiamando l'applauso della platea che si è radunata in Salaborsa per la cerimonia: "Un incidente sul lavoro di dimensioni inaspettate, una tragedia veramente drammatica", afferma l'ex premier ed ex numero uno della Commissione europea, oggi presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli.
L'Archiginnasio, sottolinea poi Prodi, è "un riconoscimento per me preziosissimo perché è il riconoscimento della mia città e di una città a cui voglio bene". Dopo aver ascoltato le parole a lui dedicate dalla presidente del Consiglio comunale Maria Caterina Manca, dal sindaco Matteo Lepore e da Sylvie Goulard, parlamentare europea dal 2009 al 2017, scelta da Prodi per la prolusione, il Professore ringrazia così: "Mi avete ricordato aspetti della mia vita che non ricordavo più".

Romano Prodi è "da alcuni decenni una delle nostre 12 porte di Bologna, precisamente quella aperta sull'Europa", ha detto Lepore durante la cerimonia, sottolineando come l'Archiginnasio sia "il maggior riconoscimento che la città conferisce a personalità del mondo dell'arte, della cultura e della scienza che hanno dato lustro alla nostra città con il loro lavoro, generando progresso per tutta la comunità". Bologna è dunque "il principio e il destino dei tuoi tanti progetti, iniziative ed esperienze che hanno profondamente segnato l'Italia e contraddistinto il segno tanto del campo culturale democratico quanto la credibilità delle nostre istituzioni repubblicane", ha continuato il sindaco. "Con quel dito spesso puntato sulla fronte", prosegue Lepore rivolgendosi a Prodi, "ci hai spronato a riflettere, a non fermarci davanti all'ovvio e allo stato delle cose per com'erano", così come "la tua cara Flavia ci ha spronato a superare le frontiere del welfare e a farci carico del lavoro di cura".

In Sala borsa, per Prodi, si raduna un pezzo di storia della politica locale e non solo, dell'economia e dell'accademia: tra i presenti Arturo Parisi, Pier Ferdinando Casini, Virginio Merola, Graziano Delrio, Andrea De Maria, Walter Vitali, Sandra Zampa, Gian Luca Galletti, Lorenzo Sassoli de Bianchi, Vasco Errani, Stefano Zamagni, Michele De Pascale, Daniele Manca, Stefano Caliandro, Pierluigi Stefanini, Giuseppina Gualtieri, Romano Dionigi. Tra le persone con cui Prodi si sofferma di più, prima di salire sul palco, ci sono il politologo Gianfranco Pasquino e il presidente dell'Unione delle Comunità islamiche d'Italia, Yassine Lafram. In platea anche un esponente del centrodestra cittadino, Giulio Venturi della Lega, che in dissenso rispetto al Carroccio ha votato a favore del conferimento dell'Archiginnasio all'ex premier.

E proprio mentre Prodi sta per prendere posto per l'inizio della cerimonia, ecco spuntare Gianni Morandi. Scatta l'abbraccio e poi la battuta di Prodi: "Il vecchio e il giovane...", dice il professore indicando prima sè stesso e poi il cantante.

Il servizio di Ivana Epicoco, con le interviste a Romano Prodi e al sindaco di Bologna, Matteo Lepore