Antimafia, sequestrati 70 immobili a imprenditore riminese

Operazione della Guardia di Finanza tra Bologna e Catania: sigilli a beni per venti milioni

La Guardia di Finanza di Catania, con il supporto dello Scico (Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata) e del comando provinciale delle Fiamme Gialle di Bologna, hanno sequestrato beni per 20 milioni di euro a Salvatore Randone, un imprenditore originario di Misterbianco, nel Catanese, ma residente a Rimini.  Per il tribunale etneo che ha disposto il provvedimento Randone costituisce "l'esempio di un imprenditore che ha fondato un percorso di accumulo patrimoniale interamente illecito, basato, in particolare, sulle attività usurarie ed estorsive, oltre che sull'evasione fiscale". 
I sigilli sono scattati per 70 immobili e le quote societarie di dieci aziende tra Catania e Bologna, nei settori edile, immobiliare, facchinaggio e movimentazione delle merci; sequestrati anche dodici automezzi e conti correnti. 
Già lo scorso agosto il Tribunale di Bologna aveva disposto il sequestro dell'intero patrimonio dell'imprenditore; poi per questioni di competenza territoriale gli atti erano stati trasmessi a Catania.
Randone - sottolinea la Guardia di Finanza - dal 1991 al 2016 è stato indagato per tentativo di omicidio, usura ed estorsione, in un caso anche aggravata dal metodo mafioso, e per reati tributari.