Covid, Emilia-Romagna a rischio alto. Ma gli ospedali reggono
Nel monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità è l'unica regione con dati ancora in crescita e con possibilità di peggioramento. Ricoveri sotto il livello di guardia
La situazione negli ospedali non preoccupa, ma il livello di circolazione del virus è ancora molto sostenuto. Per questo l'Emilia-Romagna è stata classificata come l'unico territorio a rischio alto nel monitoraggio settimanale dell'istituto superiore di sanità. Monitoraggio che, nonostante siano state abolite la divisione in fasce di colori e le relative restrizioni, è stato mantenuto dal Ministero della salute.
L'ultimo bollettino regionale in effetti segnala una crescita, seppur lieve, dei nuovi positivi, ancora una volta sopra quota cinquemila. Se si guarda però ai dati cumulativi settimanali si comincia già ad osservare un calo degli incrementi. Come dire: la curva sale, ma in maniera sempre più debole. Segno che forse si sta appiattendo, raggiungendo il picco.
Le terapie intensive, da Piacenza a Rimini, restano abbastanza stabili e su numeri bassi: 36 le persone in rianimazione, mentre nei reparti non critici i pazienti sono arrivati a 1255, un centinaio in più rispetto a una settimana fa. Si tratta soprattutto di anziani che vengono ricoverati per altre patologie e che necessitano di supporto ospedaliero, circostanza questa che si è verificata spesso nel corso delle precedenti ondate.
Proprio a over 80 e fragili si guarda ora per la somministrazione delle quarte dosi di vaccino. Circa mezzo milione di persone, in Emilia-Romagna, compresi gli ospiti delle Rsa. L'ok è arrivato dal Ministero e la Regione comincia a prepararsi per i richiami. La quarta dose si potrà fare dopo almeno quattro mesi dalla precedente, non è indicata per chi ha avuto il covid dopo la terza cosiddetta "booster".