L'elicottero precipitato, si indaga per omicidio colposo

Proseguono i rilievi dei periti sul luogo dell'incidente. Disposte le autopsie delle sette vittime

Ritrovati i resti dell'elicottero e recuperate le salme delle sette vittime - non ci sono superstiti - si indaga ora sulle cause dell'incidente aereo di giovedì scorso, quando un'Augusta AW 119 Koala, in volo da Lucca a Treviso, è precipitato sull'Appennino Tosco-emiliano. 

Fra le ipotesi un malore del pilota, inconvenienti tecnici legati all'aeromobile o il maltempo che imperversava sul crinale quella mattina. Ci sono due inchieste parallele: quella giudiziaria, in capo alla Procura di Reggio Emilia, volta ad accertare eventuali responsabilità di reato, e quella sulla sicurezza dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Ieri sono stati effettuati complessi rilievi tecnici nell'area dell'incidente, ora sotto sequestro, un canalone del monte Cusna, località Villa Minozzo, a 1.900 metri di quota. Fra i rottami non si troverà la "scatola nera", non prevista per questo tipo di velivolo. 

La procura ha disposto l'autopsia sui corpi del pilota padovano Corrado Levorin e dei sei uomini d'affari turchi e libanesi che viaggiavano con lui. Gli investigatori valuteranno anche un video, girato da uno dei passeggeri poco prima di perdere i contatti con l'elicottero, in cui si vede un peggioramento del tempo.

Il servizio di Giulia Bondi