Maxi operazione antidroga a Bologna

43 le misure cautelari; sequestrati una novantina di chili di stupefacenti, oltre ad armi e contanti. A capo della rete un bolognese che vive in una casa popolare alla Barca

Un'organizzazione ben congegnata - che aveva le sue basi al quartiere della Barca di Bologna ma si allargava sulla provincia - e gestiva grandi quantità di stupefacente, che veniva trasportato da persone incensurate e spesso insospettabili. E' il sistema smantellato dalla squadra di Mobile attraverso una lunga indagine - iniziata nel 2019 e portata avanti in pieno lockdown - coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo. Un cinquantina i soggetti coinvolti, in maggioranza italiani e alcuni albanesi. 43 le misure cautelari eseguite: 31 le persone finite in carcere, 3 ai domiciliari e 9 sono sottoposte ad obbligo di dimora. Durante le operazioni gli agenti hanno sequestrato 7 kg di cocaina, 70 di marijuana e una decina di hashish, insieme ad alcune armi e a 300 mila euro in contanti. Il denaro si somma ad altri 650mila euro bloccati sui conti di familiari vicini ai principali indagati, portando la cifra totale sequestrata a circa un milione di euro.
Gli addebiti a vario titolo vanno dall'associazione a delinquere, alla detenzione e spaccio di stupefacente, al riciclaggio. L'incasso dell'attività criminale veniva ripulito in due modi: in alcuni casi attraverso un centro scommesse di Casalecchio di Reno dove il denaro veniva erogato sui conti correnti come frutto di vincite inesistenti, oppure con la complicità di un commerciante di gioielli, che dietro compenso lo faceva risultare come pagamento per la cessione di preziosi, di fatto mai avvenuta.
La figura apicale - secondo gli inquirenti - era un bolognese con precedenti di polizia, residente in una casa popolare. Avrebbe gestito lui la struttura ramificata, assistito da due collaboratori che si rapportavano direttamente con i fornitori della droga. Il gruppo poteva contare su clienti fidelizzati che acquistavano grandi quantità di sostanze per poi rivenderle a loro volta in diverse piazze di spaccio. 

Nel servizio di Francesca Romanelli l'intervista al capo della Squadra mobile di Bologna, Roberto Pititto, e al Questore di Bologna Isabella Fusiello.