Mafia, i rapporti dei clan con gli imprenditori
Questo il quadro che emerge dalle motivazioni della Corte di Cassazione sulla sentenza Aemilia. In molti casi non servivano le minacce, ma bastavano false fatture per guadagni facili
Lo aveva sottolineato durante il processo Aemilia, all'inizio della requisitoria, il pm Marco Mescolini. Lo scrive ora la Corte di Cassazione nelle motivazioni della conferma delle condanne rimediate da Gaetano Blasco e da altri 87 imputati: “Molti imprenditori emiliani hanno avuto rapporti con la 'ndrangheta senza essere stati minacciati. Lo hanno fatto solo per ottenere false fatture e aumentare i guadagni”.
Il servizio di Luca Ponzi