Elisabetta Antonioni a Ravenna protesta contro l'abbattimento delle torri Hamon

La nipote del regista di "Deserto rosso" parla di "Una perdita per la città". L'appello dei manifestanti: "Conservarne almeno una"

Procede spedito l'abbattimento delle due torri Hamon dell’ex raffineria Sarom, a Ravenna. Quella che a inizio settimana era una sbeccatura, ora è uno squarcio chiaramente visibile. Ma continua la mobilitazione di cittadini e associazioni: la speranza è salvare almeno l’ultima torre.

A fianco dei manifestanti anche Elisabetta Antonioni, nipote del grande regista italiano Michelangelo, che immortalò le torri Hamon ravennati (a dir la verità, quelle che si vedono nella pellicola sono scomparse da tempo) in una sequenza iconica nel suo primo film a colori, “Il deserto rosso”, leone d’oro a Venezia nel 1964.

La storia del cinema che s’intreccia con quella recente di un territorio. Le torri, per chi le difende, sono patrimonio collettivo. Esempio di archeologia industriale per raccontare la storia del Novecento italiano.

Il servizio di Francesco Rossi con le interviste a Elisabetta Antonioni, all'architetto Massimo Bottini (consigliere nazionale Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale-Aipai) e a Francesca Santarella (presidente Italia nostra Ravenna)