Vajont

Mattarella: serve un'assunzione di responsabilità

Il Capo dello Stato ricorda la tragedia del Vajont e chiede il coinvolgimento delle istituzioni affinché la sicurezza sia garantita ai massimi livelli nelle opere pubbliche

Mattarella: serve un'assunzione di responsabilità
"Il disastro del Vajont, oltre che unire il paese nel raccoglimento e nel ricordo, sollecita un'assunzione di responsabilità, anzitutto delle istituzioni a tutti i livelli, della società civile, di scienziati e tecnici, del mondo degli operatori industriali affinché gli standard di sicurezza siano sempre garantiti in ogni opera pubblica al massimo livello e l'equilibrio ambientale venga ovunque assicurato, a tutela della vita dei cittadini e delle comunità". Lo sottolinea il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 55 anniversario dal crollo della diga in Friuli Venezia Giulia. "Questo anniversario risuona ammonimento per la nostra stessa civiltà - ha avvertito il Capo dello Stato -. La sicurezza del territorio, la sicurezza delle opere pubbliche, la sicurezza sui luoghi di lavoro e di studio, è parte integrante dei diritti della persona: le garanzie, i controlli, la vigilanza sono inderogabili e costituiscono un fattore rilevante della qualità della vita, della sostenibilità dello sviluppo e della stessa serenità di ogni consorzio umano". "A 55 anni dal disastro del Vajont l'Italia non dimentica le vite spezzate, l'immane dolore dei parenti e dei sopravvissuti, la sconvolgente devastazione del territorio, i tormenti delle comunità colpite - ha proseguito Mattarella -. Neppure può dimenticare che così tante morti e distruzioni potevano e dovevano essere evitate. In questo giorno di memoria il primo pensiero va alle vittime, ai loro corpi straziati, molti dei quali mai ritrovati. Mentre ci inchiniamo nel ricordo, la Repubblica rinnova vicinanza e solidarietà ai familiari, ai loro amici, a tutti coloro che videro cancellare di colpo la loro casa e il loro ambiente, a chi ha convissuto a lungo con il dolore e la paura". "Un sentimento di profonda riconoscenza va ai soccorritori di allora, che con dedizione affrontarono i pericoli e riuscirono a trasmettere quel senso di solidarietà, che accomunava l'intero Paese e che contribuì a dare coraggio alle comunità locali per ricostruire, per tessere ancora la tela della vita sociale, per dare ai giovani la speranza del futuro - ha aggiunto il Presidente della Repubblica -. Il Parlamento italiano ha deciso di istituire, proprio il 9 ottobre, la 'Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali causati dall'incuria dell'uomo'".