Mattarella scrive a Pahor: preoccupato per gli eccessi verbali nell'UE

Il presidente della repubblica risponde al suo omologo sloveno in merito alle celebrazioni per il giorno del ricordo

Mattarella scrive a Pahor: preoccupato per gli eccessi verbali nell'UE
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha risposto al presidente sloveno Borut Pahor, che alcuni giorni fa gli aveva scritto per esprimere forte preoccupazione in relazione ad "alcune inaccettabili dichiarazioni di alti rappresentanti della Repubblica Italiana in occasione della Giornata del ricordo che danno l'impressione che gli eventi legati alle foibe siano stati una forma di
pulizia etnica". La celebrazione ha avuto luogo domenica scorsa alla Foiba di Basovizza: Alcuni interventi avevano suscitato reazioni oltreconfine, dalle massime cariche di Slovenia e Croazia.
 "Condivido le Sue preoccupazioni riguardo al clima che si registra talvolta oggi in Europa. Constato, infatti, anch'io un inasprimento dei toni, una minore considerazione per le opinioni altrui, eccessi verbali che non dovrebbero aver posto nella nostra comune casa europea - scrive il capo dello stato italiano -  " ho letto con molta attenzione la sua lettera dell'11 febbraio relativa ad
alcune improprie dichiarazioni pronunciate il giorno precedente, nell'ambito della giornata del ricordo, che possono aver dato l'impressione di una antistorica aspirazione a rivendicazioni territoriali".
"La comune casa europea che, come lei giustamente sottolinea nella sua lettera,  - continua il presidente Mattarella - consideriamo l'unica prospettiva concreta e reale per la pace, la sicurezza e la prosperità dei nostri popoli. siamo riusciti a costruire un'Europa "post-confini", che guarda al futuro e che ci unisce oltre gli eventi storici. Dobbiamo essere fieri del risultato raggiunto e del fatto che  i confini a suo tempo stabiliti tra i nostri territori rappresentino ora un luogo di incontro, di collaborazione, di comune elaborazione culturale, economica e sociale".
 "Come saprà  - conclude il capo dello stato italiano - la Giornata del Ricordo, in Italia, è stata istituita con legge dello Stato per ricordare una grande tragedia nella quale singoli, famiglie, comunità si trovarono travolte da vicende ben più grandi di loro, dall'ultima parte della seconda guerra mondiale alla guerra fredda. Si tratta di onorare le vittime, di essere vicini alle famiglie di coloro che dovettero lasciare le proprie case e di recuperare intorno a loro un clima di solidarietà che l'Italia dei primi anni del dopoguerra non assicurò loro".