In regione

Cala l'occupazione: persi in un anno 2200 posti di lavoro

Indagine dell'Ires sui dati Istat riferiti al Friuli Venezia Giulia che ha l’unico segno “meno” nel Nordest. Aumentano gli inattivi

Cala l'occupazione: persi in un anno 2200 posti di lavoro
In Friuli Venezia Giulia nel primo trimestre del 2019 il numero di occupati si attesta a 496.900 unità, oltre 10.000 in meno rispetto al trimestre precedente (-2%) e 2.200 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-0,4%). Si tratta del valore più basso degli ultimi tre anni, per trovare un livello inferiore bisogna infatti tornare al primo trimestre del 2016, quando gli occupati stimati dall’Istat erano 496.700. Lo rileva il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Istat. Dopo il picco registrato nel terzo trimestre dello scorso anno pari a 523.200 occupati, dunque, l’ultimo semestre è stato caratterizzato da una dinamica negativa. La nostra è anche l’unica regione a presentare una flessione in termini tendenziali nel Nordest, che complessivamente evidenzia un incremento dell’1,6% rispetto al primo trimestre 2018; a livello nazionale l’aumento è pari a +0,6%. Diminuisce soprattutto la componente femminile nel terziario In Fvg il calo ha riguardato esclusivamente l’occupazione femminile (-5.400 unità rispetto al primo trimestre del 2018, pari a -2,5%), mentre la componente maschile presenta una variazione positiva (+3.200 unità, +1,1%). Negli ultimi anni, al contrario, il mercato del lavoro era stato caratterizzato da una notevole espansione dell’occupazione delle donne, in particolare nel terziario. Per quanto riguarda i settori, infatti, le costruzioni e il raggruppamento che comprende commercio, alberghi e ristoranti evidenziano una variazione positiva, ma non sufficiente a compensare i risultati di segno opposto dell’industria e soprattutto delle altre attività dei servizi. Si è arrestata l’espansione dell’occupazione dipendente  La diminuzione osservata ha inoltre riguardato sia la componente del lavoro autonomo (-600 occupati), sia soprattutto quella dipendente (-1.600 unità). A tale proposito si può ricordare che, a partire dalla seconda metà del 2018, nell’ambito del lavoro dipendente si è verificata una forte riduzione del numero di assunzioni con contratti di lavoro a tempo determinato e in somministrazione, evidentemente non compensata dalla parallela crescita dell’occupazione a tempo indeterminato. Tale dinamica può essere ascrivibile ai cambiamenti normativi introdotti con il cosiddetto “Decreto Dignità”, ma anche al più generale rallentamento dell’economia dopo un triennio di crescita, testimoniato ad esempio dalle inversioni di tendenza del Pil, della produzione industriale e delle esportazioni. Se si esamina l’andamento del tasso di occupazione, calcolato come rapporto percentuale tra il numero di occupati e la popolazione nella fascia di età 15-64 anni, è possibile evidenziare un progressivo aumento dal 63,1% all’inizio del 2015 fino al punto di massimo toccato nel terzo trimestre del 2018 (67,8%); gli ultimi sei mesi segnano un arretramento fino all’attuale 64,7%.  Aumentano gli inattivi Il numero di persone in cerca di occupazione nel primo trimestre del 2019 si attesta a 34.400 unità, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando risultava pari a 37.700 (-9%). Sempre nello stesso periodo è invece aumentato di 7.000 unità il numero di inattivi in età lavorativa (tra 15 e 64 anni), principalmente tra le donne (+5.100). In sostanza il calo dell’occupazione osservato non si è tradotto in una crescita del numero di disoccupati ma di quello degli inattivi, ossia di coloro che non lavorano e nemmeno sono attivamente alla ricerca di un nuovo impiego. Infine il tasso di disoccupazione del Fvg all’inizio del 2019 si è attestato al 6,5%, contro il 7% del primo trimestre del 2018. In particolare il tasso di disoccupazione femminile rimane su valori elevati, pari al 9,2%, mentre quello maschile è sceso sotto il 5% (4,3%).