Katia Ricciarelli inaugura da regista la nuova stagione del Teatro Verdi

In cartellone anche una prima mondiale di Nicola Piovani. Stagione lirica e balletto apriranno in trasferta in Giappone

Katia Ricciarelli inaugura da regista la nuova stagione del Teatro Verdi
Una doppia inaugurazione con due opere entrambe con la regia di Katia Ricciarelli e la prima rappresentazione mondiale di 'Amorosa presenza' la nuova commissione d'opera del Premio Oscar Maestro Nicola Piovani per la regia di Chiara Muti. Sono le principali novità di 'Sempre più Verdi' la stagione artistica 2019-2020 presentata dal Teatro lirico Giuseppe Verdi di Trieste nella sala 'Victor de Sabata' alla presenza del sovrintendente Stefano Pace, del presidente della Fondazione e sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, e dell'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli. La stagione si aprirà a settembre con la Stagione sinfonica: in programma sei concerti ai quali si aggiungeranno quelli d'Autunno, i due di Capodanno e quello inaugurale di Esof 2020, il 5 luglio. La Stagione lirica e di balletto aprirà invece il 25 ottobre e per la prima volta in Giappone, a Nagoya, con il debutto de La traviata di Giuseppe Verdi per la tournée che porterà Orchestra, Coro e Tecnici della Fondazione nelle tredici principali città giapponesi grazie anche al supporto di Allianz main partner. A Trieste la Fondazione proporrà una doppia inaugurazione della Stagione lirica e di balletto: il primo titolo, in abbonamento, in programma dal 29 novembre sarà la Turandot di Giacomo Puccini, Maestro Concertatore e Direttore Nikša Bareza, regia Katia Ricciarelli che torna dopo aver diretto i Puritani che aveva aperto la scorsa stagione. Il secondo titolo, fuori abbonamento, con prima esecuzione l'1 dicembre 2019, sarà Aida di Giuseppe Verdi, Maestro Concertatore e Direttore Fabrizio Maria Carminati, regia Katia Ricciarelli. La stagione lirica e di balletto si concluderà con la prima rappresentazione mondiale di 'Amorosa presenza' l'opera del premio oscar Nicola Piovani  per la regia di Chiara Muti, un'opera in due atti che ha avuto una lunga incubazione. L'idea iniziale del maestro Nicola Piovani risale al 1977, prima ancora che fosse pubblicato l'omonimo romanzo, e la sua realizzazione è stata fortemente voluta dalla Fondazione. Il sovrintendete Pace ha sottolineato "l'impegno profuso per la crescita del Teatro, coniugando tradizione e innovazione con particolare attenzione ai giovani spettatori che crescono di anno in anno". Il sindaco Dipiazza ha ricordato il grande impegno per "avere un teatro con uno dei migliori bilanci a livello italiano". Infine l'assessore Gibelli ha evidenziato il grande sostegno da parte della Regione "premiamo anche lo sforzo fatto per valorizzare la musica contemporanea".