Area a caldo verso la chiusura

Ferriera, il nodo-sicurezza

Il percorso di chiusura non può compromettere le garanzie per la salute dei lavoratori: incontro sindacati-Prefetto. Scatta il referendum sul piano di riconversione

Ferriera, il nodo-sicurezza
Chiusura alle porte, materie prime che non arrivano più, e investimenti al minimo.

Un'aria da ultimo giorno di scuola che, alla ferriera di servola, rischia però di compromettere la sicurezza dei lavoratori: la denuncia è di Cristian Prella, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza in Siderurgica triestina:  ci si limita a mettere toppe nelle situazioni più pericolose, un approccio giudicato insufficiente per uno stabilimento così complesso. Molti contratti con le ditte di manutenzione non sono stati rinnovati

Preoccupazioni che i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza hanno portato al Prefetto di Trieste Valerio Valenti. L'ultimo caso, raccontano, una piccolo problema con dei gas: i tubi sono stati cambiati, ma qualcuno poteva farsi male, spiega Loris Valenti, un altro dei RLS di Arvedi.

"Massima attenzione sul tema", ha assicurato il commissario di governo: prima interpellando l'azienda, che ha garantito di intervenire, poi, se necessario, facendo partire le verifiche di azienda sanitaria e vigili del fuoco.
Nella serata del 9 gennaio, intanto, dalle 21 alle 23,30, apriranno i seggi per il voto dei lavoratori sul progetto di chiusura dell'area a caldo e ricollocazione dei lavoratori tra bonifiche, logistica, laminatoio, anche con l'opzione Fincantieri, spuntata negli ultimi giorni.

Le urne saranno aperte anche nelle giornate di venerdì 10 e lunedì 13, per un referendum il cui esito non sembra scontato. Favorevoli  sono CISL, UIL e sindacati di base, contraria la FIOM CGIL che nutre dubbi sulla effettiva ricollocazione di quanti perderanno il lavoro.