Litiga con il padre della compagna, che non approvava la loro relazione, e lo colpisce alla testa con una mazza da baseball.
È accusato di tentato omicidio Antonio Consalvo, il 34enne pordenonese che, al culmine di una lite, ha aggredito il padre 65enne della convivente, nella casa in cui la coppia viveva, a Torre. I fatti sono accaduti sabato 15 febbraio, ma la Questura ne ha diffuso i dettagli solo nella giornata di martedì.
La segnalazione dell’episodio di violenza era arrivata dai vicini. Una volta entrati nel cortile nella villetta, gli agenti della Mobile e delle Volanti hanno trovato la vittima davanti alla porta di casa, priva di sensi, e con vistose ferite alla testa. Accanto a lui, la figlia.
A pochi metri, Antonio Consalvo, che si è rivolto agli agenti con frasi sconnesse e - secondo il comunicato della Questura - in evidente stato di alterazione dovuta alla probabile assunzione di sostanze alcoliche. L’uomo aveva gli abiti sporchi di sangue, e ha subito confessato di essere il responsabile dell’aggressione. Ai suoi piedi, l’arma utilizzata, una mazza da baseball in metallo.
La vittima - secondo quanto accertato dalla Polizia - si era presentata poco prima, presso l'abitazione della figlia e del convivente; e i due uomini erano venuti ad un violento diverbio. Sono volati insulti e parole forti: poi Consalvo - secondo la ricostruzione diffusa dalla Questura - è salito in camera, ha preso la mazza da baseball, e ha più volte colpito il 65enne alla testa, continuando ad infierire anche quando la sua vittima è caduta a terra priva di sensi. Le indagini - precisa ancora il comunicato - hanno accertato che il 65enne aveva più volte manifestato la propria disapprovazione per la relazione della figlia, e la propria aperta ostilità per il 34enne.
Antonio Consalvo è stato arrestato e portato in carcere. Deve rispondere di tentato omicidio aggravato. A suo carico, ha numerosi precedenti per violazione delle norme sugli stupefacenti e reati contro la persona. L’aggredito - del quale non sono state rese note le generalità complete - è ancora in ospedale, in prognosi riservata.
È accusato di tentato omicidio Antonio Consalvo, il 34enne pordenonese che, al culmine di una lite, ha aggredito il padre 65enne della convivente, nella casa in cui la coppia viveva, a Torre. I fatti sono accaduti sabato 15 febbraio, ma la Questura ne ha diffuso i dettagli solo nella giornata di martedì.
La segnalazione dell’episodio di violenza era arrivata dai vicini. Una volta entrati nel cortile nella villetta, gli agenti della Mobile e delle Volanti hanno trovato la vittima davanti alla porta di casa, priva di sensi, e con vistose ferite alla testa. Accanto a lui, la figlia.
A pochi metri, Antonio Consalvo, che si è rivolto agli agenti con frasi sconnesse e - secondo il comunicato della Questura - in evidente stato di alterazione dovuta alla probabile assunzione di sostanze alcoliche. L’uomo aveva gli abiti sporchi di sangue, e ha subito confessato di essere il responsabile dell’aggressione. Ai suoi piedi, l’arma utilizzata, una mazza da baseball in metallo.
La vittima - secondo quanto accertato dalla Polizia - si era presentata poco prima, presso l'abitazione della figlia e del convivente; e i due uomini erano venuti ad un violento diverbio. Sono volati insulti e parole forti: poi Consalvo - secondo la ricostruzione diffusa dalla Questura - è salito in camera, ha preso la mazza da baseball, e ha più volte colpito il 65enne alla testa, continuando ad infierire anche quando la sua vittima è caduta a terra priva di sensi. Le indagini - precisa ancora il comunicato - hanno accertato che il 65enne aveva più volte manifestato la propria disapprovazione per la relazione della figlia, e la propria aperta ostilità per il 34enne.
Antonio Consalvo è stato arrestato e portato in carcere. Deve rispondere di tentato omicidio aggravato. A suo carico, ha numerosi precedenti per violazione delle norme sugli stupefacenti e reati contro la persona. L’aggredito - del quale non sono state rese note le generalità complete - è ancora in ospedale, in prognosi riservata.