Ludopatia al femminile: a Trieste un progetto di contrasto

Azienda sanitaria e associazioni insieme per contrastare un fenomeno sempre più diffuso in regione soprattutto tra le donne

Ludopatia al femminile: a Trieste un progetto di contrasto
Il gioco d'azzardo patologico continua a crescere in regione e le vittime sono soprattutto donne. Alcune associazioni, insieme al dipartimento delle dipendenze, hanno organizzato a Trieste una iniziativa di contrasto al fenomeno. Un progetto che gioca con le parole Ri-vincita, perchè uscire dal gioco compulsivo è la vera vittoria, e vuole aiutare le donne a uscire dalla dipendenza da gioco rendendole protagoniste di percorsi artistici e ludico ricreativi.

Ma chi sono le donne che giocano compulsivamente, e quante? Secondo alcune stime, quelle che ammettono un problema con il gioco (dal gratta e vinci alle macchinette, dal lotto al casinò) e si rivolgono ai distretti sanitari per toglierlo sono oltre 500 in regione. Hanno tra i 40 e i 50 anni, che è l'età dove in genere si comincia, ma in molti casi riguarda donne più avanti con gli anni; la principale motivazione, al contrario degli uomini che cercano esperienze adrenaliniche,è legata alla noia e, all'ansia e all'isolamento sociale.

Tra le over 45 spesso il gioco d'azzardo si accompagna ad altre dipendenze, soprattutto legate all'alcol. L'obiettivo del progetto è così quello di rompere la barriera dell'isolamento, grazie anche alla collaborazione di psicologi: da un lato, formare e sensibilizzare alla pericolosità chi è più giovane, dall'altro aiutare chi invece si è già rivolta ai distretti sanitari; il progetto dell'ALT propone incontri di esperienza psico corporea, un laboratorio di scrittura creativa, uno di fotografia e uno teatrale. Il primo appuntamento a Opicina venerdì 28 febbraio.