Ristoranti e parrucchieri, ancora tensione tra governo e regioni

Dal ministro Boccia ci sarebbe comunque la contrarietà ad aperture prima del 18 maggio, le regioni di centrodestra chiedono regole chiare per ripartire in sicurezza

Ristoranti e parrucchieri, ancora tensione tra governo e regioni
Rimane sottile il filo tra regioni di centrodestra e governo, un filo che divide la collaborazione dallo scontro aperto. In una nuova videoconferenza con il ministro per le autonomie Francesco Boccia, il governatore Massimiliano Fedriga ha ribadito la sua posizione: il governo ci dia regole, in modo da permetterci di aprire in sicurezza. Bar, ristortanti, parrucchieri ed estetisti alzeranno le serrande il primo giugno secondo il piano del premier giuseppe conte, che ha bollato come illegittime le iniziative solitarie delle regioni. Per i territori con contagi sotto controllo il governo ha confermato la sua linea: aperture di ristorazione e servizi alla persona già il 18 maggio, non prima. Troppo tardi per il blocco di regioni di centrodestra. Che rimangono in attesa di leggere il decreto del governo. Sullo sfondo, se la collaborazione dovesse sfumare, la prospettiva di ordinanze autonome delle regioni, che il governo si dice pronto a diffidare e impugnare. E a proposito della fase 2, la fondazione Gimbe ha stimato che in base alla penetrazione e ai tassi di crescita del virus, il Friuli Venezia Giulia è l'unica regione del nord Italia pronta sin da subito.

Rimangono bassi e stabili i contagi in regione. 15 i nuovi casi di covid-19, una crescita di mezzo punto percentuale identica a quella del giorno precedente. Dati che sembrano confermare la strada del contenimento a partire dalla seconda metà di aprile. I mille contagi della prima metà del mese si sono dimezzati. 3025 i casi totali accertati finora. Rallenta l'epidemia anche a Trieste, che registra 7 nuovi casi. Nessuno a Udine, 4 a Gorizia, altrettanti a Pordenone. 4 i nuovi decessi, tutti nel capoluogo regionale. Ma giovedì si è spenta anche una insegnante di chimica del Malignani di udine di 62 anni: una delle vittime più giovani del covid-19 in friuli venzia giulia. Le terapie intensive continuano a svuotarsi, rimangono attive con 11 pazienti solo a Trieste e Pordenone. Brusco calo anche dei ricoverati in altri reparti.

Quanto alla nave in arrivo a Trieste per ospitare gli anziani delle case di riposo positivi, il personale sanitario per la prima fase, che prevede 54 posti letto, è stato già reperito, ci fa sapere il presidente della cooperativa Arkesis Roberto Azzola, che - ci dice - ha ricevuto in mattina l'incarico dall'azienda sanitaria. Ma la coop si era già mossa in anticipo per farsi trovare preparata all'appuntamento: sono stati selezionati già oltre 50 tra infermieri e OSS. Arkesis si occuperà della gestione sanitaria della nave. Il personale, in arrivo anche da fuori Trieste, alloggerà nelle cabine non destinate agli anziani, che sono 166 in tutto.