Case di riposo, indaga anche la Procura di Pordenone

I focolai del contagio rimangono le strutture per anziani, soprattutto a Trieste. Sotto la lente della giustizia anche le residenze di Castions e l'hospice - trasformato in reparto covid - di San Vito al Tagliamento

Case di riposo, indaga anche la Procura di Pordenone
I focolai del contagio rimangono le case di riposo, soprattutto a Trieste: tamponi a tappeto sono stati già effettuati nei giorni scorsi a ospiti e operatori di 13 strutture per anziani del capoluogo, quelle considerate più a rischio; sono in arrivo nelle rimanenti 47. 

Da segnalare altri due morti ospiti della casa di riposo di Castions di Zoppola, si tratta di una donna di 102 anni e di un uomo di 80. E sulle morti per coronavirus di una ventina di anziani degenti, tra la casa di riposo di Castions e l'hospice - trasformato in reparto covid - di San Vito al Tagliamento, indaga la procura di Pordenone. L'ipotesi di reato, a carico di ignoti, è quella di omicidio plurimo: l'inchiesta intende verificare eventuali negligenze nella gestione.

I responsabili delle strutture spiegano di aver applicato rigorosamente le prescrizioni previste per il contenimento del contagio.
Ci sono tuttavia alcuni comuni che hanno dati fuori scala per il rapporto contagiati / popolazione: Paluzza, con 33 abitanti ogni 1000 abitanti, sopra i 10 anche Monrupino con 17; in Friuli alti i valori anche di Verzegnis e Preopotto, con 9.9. In quest'ultimo caso sono esclusivamente frati del santuario. 

Ma ci sono anche le strutture che registrano un numero di contagi pari a zero: come avviene a Casa Ieralla, a Padriciano, sul Carso Triestino, dove fin da subito è stato attuato il blocco delle visite e si sono potenziate le misure di sicurezza per i 112 ospiti e per i 90 dipendenti.