Il fine settimana dell'Ascensione portava a Grado e Lignano i primi turisti austriaci e bavaresi della stagione. Oltre a riempire le strutture ricettive, facevano importanti acquisti nelle cantine del Collio, e lungo il tragitto si soffermavano per lo shopping tra Tarvisio e Udine.
Oggi il loro ritorno è un'ipotesi ancora lontana: chiunque entri in Italia deve sottoporsi all'isolamento fiduciario di 14 giorni. Il nostro paese dovrebbe riaprire i confini il 3 giugno (lo prevede il Dpcm), ma non è detto che altrettanto facciano la Slovenia e l'Austria, anzi.
Oggi il loro ritorno è un'ipotesi ancora lontana: chiunque entri in Italia deve sottoporsi all'isolamento fiduciario di 14 giorni. Il nostro paese dovrebbe riaprire i confini il 3 giugno (lo prevede il Dpcm), ma non è detto che altrettanto facciano la Slovenia e l'Austria, anzi.
Per il primo ministro austriaco Kurz, aprire i confini con l'Italia è irresponsabile: il via libera dipenderà dalla situazione dei contagi, aggiunge laconico il più giovane premier europeo che ha finora trovato un'intesa sulla piena apertura dei confini soltanto con i tedeschi, che rappresentano per Vienna tradizionalmente la maggioranza dei turisti.
Intanto il presidente Fedriga in una videocall con l'omologo carinziano Kaiser ha concordato un pressing sui rispettivi governi per riaprire i confini quanto prima.
Non va meglio sul confine orientale. L'Italia epidemiologicamente non è sicura, ha dichiarato ieri il ministro degli esteri sloveno Logar in parlamento, mentre Polizia e Protezione civile di Lubiana annunciano per il fine settimana controlli più capillari lungo i sentieri e strade secondarie del Carso, chiusi con barriere dallo scoppio della pandemia, per evitare il passaggio degli escursionisti. Lubiana, dopo aver aperto per decreto a tutti i cittadini della Ue il 14 maggio, dopo meno di 48 ore ha fatto dietrofront chiudendo a tutti tranne che ai croati. La blindatura taglia fuori anche i turisti italiani, che rappresentano la maggioranza degli ospiti. Ma la chiusura potrebbe pesare anche sul commercio nelle aree triestina e isontina, se si protrarrà oltre gli inizi di giugno.
Intanto il presidente Fedriga in una videocall con l'omologo carinziano Kaiser ha concordato un pressing sui rispettivi governi per riaprire i confini quanto prima.
Non va meglio sul confine orientale. L'Italia epidemiologicamente non è sicura, ha dichiarato ieri il ministro degli esteri sloveno Logar in parlamento, mentre Polizia e Protezione civile di Lubiana annunciano per il fine settimana controlli più capillari lungo i sentieri e strade secondarie del Carso, chiusi con barriere dallo scoppio della pandemia, per evitare il passaggio degli escursionisti. Lubiana, dopo aver aperto per decreto a tutti i cittadini della Ue il 14 maggio, dopo meno di 48 ore ha fatto dietrofront chiudendo a tutti tranne che ai croati. La blindatura taglia fuori anche i turisti italiani, che rappresentano la maggioranza degli ospiti. Ma la chiusura potrebbe pesare anche sul commercio nelle aree triestina e isontina, se si protrarrà oltre gli inizi di giugno.