Dopo il calo dei primi quattro mesi dell'anno

Aumentano i migranti, strutture sotto pressione

Roberti in Commissione: "Qualcosa è cambiato negli Stati attraversati dalla rotta balcanica". Fra il 27 aprile e il 3 maggio, 157 nuovi ingressi. Anche oggi rintracciato un gruppo di una ventina di persone

Aumentano i migranti, strutture sotto pressione
L'emergenza coronavirus ha ridotto di un terzo gli ingressi di stranieri irregolari in Friuli Venezia Giulia. Ma nella settimana a cavallo fra aprile e maggio il flusso ha ripreso consistenza. Il timore dell'assessore Roberti, espresso in una audizione in Commissione, è che se questo diventa un trend le quattro strutture usate a Trieste per il periodo di isolamento possano non bastare.

Nei primi quattro mesi dell'anno scorso arrivarono dalla Slovenia 1.765 migranti, fra rintracci e presentazioni spontanee. Nel primo quadrimestre di quest'anno sono stati 1.163, seicento in meno. Un calo concentrato fra febbraio e marzo. Il motivo è nella chiusura dei confini nei Balcani e dalla blindatura che in Serbia fu fatta attorno ai campi profughi.

La media mensile è stata di 290 arrivi. Ma solo fra il 27 aprile e il 3 maggio si è arrivati a 157. "Qualcosa negli Stati attraversati dalla rotta balcanica è cambiato", dice Roberti.

Le norme anti-covid prescrivono la quarantena di 14 giorni per gli immigrati. Quindi per due settimane è impossibile trasferire in altre regioni, o anche in altre province del Friuli Venezia Giulia, i migranti in arrivo. E Villa Nazaret a Trieste, l'Ostello Scout di Prosecco, Casa Malala di Monrupino e l'Hotel Transilvania di Fernetti potrebbero non bastare, se gli arrivi dovessero tornare ad essere consistenti.

Anche oggi, intanto,un nuovo gruppo di migranti, una ventina di persone, è stato rintracciato nella mattinata di giovedì dalla Polizia di Frontiera di Trieste. Sono stati intercettati a gruppi nella zona carsica di San Dorligo della Valle. Hanno percorso la cosidetta rotta Balcanica per raggiungere l'Italia. 

Per tutti, sono scattate le procedure di identificazione, e le verifiche sulle eventuali richieste di protezione internazionale.