L'analisi della fondazione Gimbe

In Friuli Venezia Giulia il virus circola di più

Cinque parametri su sei presi in esame dall'istituto di studi sono in crescita: aumentano gli attualmente positivi e raddoppia il rapporto fra contagi e test

In Friuli Venezia Giulia il virus circola di più
Cinque indicatori su sei in peggioramento, con il rapporto positivi per casi testati che schizza a quasi il doppio rispetto alla media nazionale, in discesa. Si sapeva che i numeri della settimana dal 18 al 24 novembre in Friuli Venezia Giulia erano stati drammatici: a certificarlo ora sono le analisi della Fondazione Gimbe.

Il primo indicatore in netta crescita sono i casi attualmente positivi su 100.000 abitanti, che valutano la circolazione del virus nella popolazione: erano 858 la scorsa settimana, sono 1098 ora. Il 28% in più, solo la Calabria fa peggio, ma il Friuli Venezia Giulia è addirittura l'unica regione in assoluto a peggiorare questo valore rispetto alla settimana precedente; la media nazionale si ferma al 17%. Peggiora nettamente anche il rapporto tra positivi e nuovi casi testati: è del 50,2%, solo Veneto e Bolzano hanno indici più alti.

Di rassicurante c'è l'aumento dei test per 100mila abitanti, che salgono significativamente ma rimangono comunque ben sotto il resto del paese. Come invece già noto, la Fondazione certifica lo sforamento dei posti letto sia in area medica che in terapia intensiva rispetto ai limiti del 40% e del 30%: valori che comunque sono buoni, se paragonati alle altre regioni. 

Presto per dire se il Friuli Venezia Giulia rischia la zona rossa, anche perché sono proprio questi ultimi due numeri a essere "amici": di sicuro, per la fondazione indipendente che raccoglie e analizza i dati, non è il caso di parlare di riaperture. 

A livello nazionale, «gli effetti delle misure restrittive cominciano a vedersi» dice il presidente della Fondazione Gimber, Cartabellotta «ma per appiattire le curve sulle ospedalizzazioni servirà molto più tempo che in primavera: allentando le misure attorno al 7 dicembre, si potrebbero avere effetti negativi già a Natale".