Licenziamenti: l'allarme della Cgil di Trieste

Da aprile con lo sblocco dei licenziamenti a rischio 5 mila posti di lavoro

Licenziamenti: l'allarme della Cgil di Trieste
Dal primo aprile se verrà confermato lo sblocco dei licenziamenti, solo a Trieste saranno a rischio 5 mila posti di lavoro. E' il grido d'allarme lanciato dal Segretario triestino della CGIL Michele Piga che chiede una svolta nelle politiche del territorio. La Camera del Lavoro, si legge in una nota, si sta attrezzando a uno scenario di licenziamenti illegittimi e sofferenze economiche legate a rapporti di lavoro fallimentari o insufficienza finanziaria. Allo stesso tempo la Cgil sta preparando un'azione coordinata e territoriale sulle tematiche del lavoro a distanza, sia in termini legali che di contrattazione nei luoghi di lavoro.
el 2020, sottolinea Piga nella nota, sono stati sottoscritti protocolli di sicurezza nelle maggiori imprese del territorio per garantire le continuità lavorative nel nuovo scenario pandemico e sono stati sottoscritti più di 500 accordi sugli ammortizzatori sociali che coinvolgono 15 mila posizioni lavorative, ma che riguardano più in generale circa 900 imprese del territorio per circa 25 mila occupati. Con Cisl e Uil, la CGIL ha condiviso un documento di giudizio di insufficienza delle istituzioni locali nell'affrontare la pandemia e rilanciato quattro temi di investimento sulla città: sanità, sociale, economia e scuola.