Scuola, un avvio tra tanti problemi
Sulla mobilitazione finalizzata a tornare sui banchi di scuola intervengono anche i rappresentanti degli studenti delle scuole superiori di Trieste che oggi hanno organizzato uno sciopero della didattica a distanza. Gli studenti hanno scritto una lettera al presidente della Regione, alla giunta e al prefetto con una serie di richieste in vista del rientro a scuola previsto il primo febbraio. Al primo punto un piano di trasporto pubblico che permetta agli studenti di raggiungere l'edificio scolastico senza correre il rischio di contagiarsi perché non può essere rispettato il distanziamento sociale.
Gli studenti chiedono che ogni scuola riceva la disposizione sui mezzi di trasporto in cui vengano segnalate chiaramente: le linee, il numero di percorsi utili agli studenti per arrivare a scuola in orario e il numero massimo di persone che possono usufruire del mezzo. Gli scaglionamenti orari - scrivono gli studenti - sono utili ma non bastano; c'è bisogno del disimpegno, ove necessario e possibile, di aree pubbliche limitrofe alla scuola, come parcheggi pubblici, all'orario d'entrata degli studenti a scuola affinché non si verifichino assembramenti. Gli studenti infine chiedono di diventare interlocutore abituale delle istituzioni in caso di decisioni sulla scuola.
Gli studenti chiedono che ogni scuola riceva la disposizione sui mezzi di trasporto in cui vengano segnalate chiaramente: le linee, il numero di percorsi utili agli studenti per arrivare a scuola in orario e il numero massimo di persone che possono usufruire del mezzo. Gli scaglionamenti orari - scrivono gli studenti - sono utili ma non bastano; c'è bisogno del disimpegno, ove necessario e possibile, di aree pubbliche limitrofe alla scuola, come parcheggi pubblici, all'orario d'entrata degli studenti a scuola affinché non si verifichino assembramenti. Gli studenti infine chiedono di diventare interlocutore abituale delle istituzioni in caso di decisioni sulla scuola.