Amazon: le rivendicazioni dei lavoratori

I sindacati chiedono un contratto integrativo nazionale. Settanta i dipendenti diretti in Friuli Venezia Giulia negli stabilimenti di Fiume Veneto e Colugna

Amazon: le rivendicazioni dei lavoratori
E' il primo presidio davanti al centro di smistamento della Amazon a Fiume veneto e i lavoratori che hanno incrociato i sindacalisti della CISL lo hanno fatto in fretta. Indice inequivocabile che la relazione sindacale è ancora tutta da costruire con il colosso statunitense della logistica che nei suoi due centri di smistamento a Fiume Veneto e Colugna ha ufficializzato l'assunzione di 70 dipendenti a tempo indeterminato.

La questione sindacale è legata al lavoro somministrato, ai cosiddetti atipici richiestissimi nei periodi prima di Natale e del Black friday e che rimangono a casa non appena gli ordini calano. "Hanno un turn-over elevatissimo", denunciano Cgil Cisl e Uil che evidenziano come l'anello debole del sistema logistico basato sulla flessibilità della forza lavoro siano i driver. Amazon appalta in buona parte le consegne a società terze che a loro volta possono subappaltare il servizio e i driver si ritrovano a lavorare in condizioni molto disomogenee sostengono i sindacati che chiedono un contratto integrativo nazionale, parità di trattamento per i somministrati, stabilizzazioni, buoni pasto e una revisione dei carichi di lavoro e delle modalità delle consegne tarate ora sui sobborghi statunitensi e non sui centri storici europei. 

Amazon replica che i dipendenti sono assunti con un salario d'ingresso del contratto nazionale logistica da 1.550 lordi mensili e i corrieri dei fornitori con il livello G1 dello stesso contratto a 1664 lordi mensili e 300 euro di premio. 

Nel servizio l'intervista a Tommaso Billiani segretario regionale della Filsa-Cisl