Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che fa slittare il voto di primavera e che riguarda la Regione Calabria e mille comuni d'Italia, di cui 37 in Friuli Venezia Giulia. La finestra elettorale va dal 15 settembre al 15 ottobre 2021.
"Ci adeguiamo sicuramente allo spostamento, sulla data non è ancora stata presa una decisione, ha detto l'assessore alle Autonomie locali, Roberti. Lo statuto speciale assegna infatti alla Regione potestà primaria in materia di elezioni.
Dei comuni che andranno al voto, 4 hanno popolazione superiore ai 15.000 abitanti e prevedono l'eventuale doppio turno: si tratta dei capoluoghi Trieste e Pordenone e di Cordenons e San Vito al Tagliamento. Rinnoveranno i consigli comunali altri 33 comuni: 4 in provincia di Gorizia, tra cui Grado; 8 in provincia di Pordenone, Muggia in provincia di Trieste e 20 in provincia di Udine, di cui i più popolosi sono Latisana, Tarcento e Palmanova.
Nel decreto legge del Consiglio dei ministri si prevede anche che le firme necessarie per le elezioni comunali siano ridotte a un terzo.
"Ci adeguiamo sicuramente allo spostamento, sulla data non è ancora stata presa una decisione, ha detto l'assessore alle Autonomie locali, Roberti. Lo statuto speciale assegna infatti alla Regione potestà primaria in materia di elezioni.
Dei comuni che andranno al voto, 4 hanno popolazione superiore ai 15.000 abitanti e prevedono l'eventuale doppio turno: si tratta dei capoluoghi Trieste e Pordenone e di Cordenons e San Vito al Tagliamento. Rinnoveranno i consigli comunali altri 33 comuni: 4 in provincia di Gorizia, tra cui Grado; 8 in provincia di Pordenone, Muggia in provincia di Trieste e 20 in provincia di Udine, di cui i più popolosi sono Latisana, Tarcento e Palmanova.
Nel decreto legge del Consiglio dei ministri si prevede anche che le firme necessarie per le elezioni comunali siano ridotte a un terzo.