Il caso Johnson&Johnson rischia di rallentare le vaccinazioni

Dopo la decisione della multinazionale di rinviare la distribuzione, potrebbe esserci un rallentamento. Erano 3550 le dosi attese giovedì

Il caso Johnson&Johnson rischia di rallentare le vaccinazioni
Le prime 3550 fiale monodose di vaccino Johnson & Johnson erano attese in regione per giovedì. La decisione della multinazionale americana di rinviare la distribuzione del suo vaccino anti covid in Italia ed Europa, dopo la richiesta delle autorità sanitarie statunitensi di sospenderne l'utilizzo nel paese d'oltre oceano per estrema precauzione in seguito ad alcuni casi sospetti di trombosi nelle due settimane dopo la somministrazione, complica ulteriormente la campagna vaccinale in FVG che nonostante tutto resta fortemente condizionata dalla carenza di vaccini. Nel medio termine potrebbe rallentarne la velocità - commenta l'assessore alla sanità Riccardi.

Sempre in settimana in regione dovrebbero arrivare 3200 dosi di AstraZeneca. A recapitarle nei centri vaccinali degli ospedali di Pordenone, Udine e Trieste saranno i furgoni di Poste Italiane in collaborazione con l'esercito. Intanto un nota dell'Aifa pubblicata a seguito della procedura condotta a livello europeo spiega ai medici che una relazione tra la vaccinazione con AstraZeneca e i casi di trombosi è plausibile, ma che le reazioni avverse sono molto rare. Al personale sanitario viene chiesto di vigilare su possibili reazioni ed informare di conseguenza i vaccinati.

Per accelerare le somministrazioni sugli ultra ottantenni in Friuli frattanto si pensa di programmare per i prossimi giorni nuove sedute di vaccinazione massiva quanto più possibili vicine alle loro aree di residenza. 

Sul fronte prenotazioni nel primo giorno di attivazione della web app, il nuovo canale per aderire alla campagna vaccinale attivato dalla regione, l'ultima rilevazione disponibile ,alle 17.30, ha registrato 835 prenotazioni compiute dal pc o tablet di casa o da smartphone, su un totale di 9600. La fascia d'età tra i 60 e 69 anni è stata quella che più delle altre ha preferito il nuovo strumento telematico al cup e alle farmacie, queste ultime continuano comunque a essere la strada più seguita per prenotarsi la vaccinazione.