Usavano reti professionali, ma erano privi di autorizzazioni

Pescatori di frodo multati a Muggia. 15 chili di pesce ai frati di Montuzza

I due erano stati individuati nella notte da una pattuglia dei Carabinieri. Una vedetta della Guardia costiera li ha fermati e ha accertato le violazioni. Multati anche per violazione delle norme anti covid

Pescatori di frodo multati a Muggia. 15 chili di pesce ai frati di Montuzza
Quindici chilogrammi di pesce e reti da posta riservate ai pescatori di professione, ma utilizzate su un natante da diporto, sono state sequestrate nella notte dagli Ispettori pesca della Guardia Costiera che operavano congiuntamente ai Carabinieri della tenenza di Muggia. Questi ultimi hanno sanzionato i pescatori di frodo anche per il mancato rispetto delle norme di prevenzione Covid sul coprifuoco.

Nella tarda serata di ieri (20 aprile 2021) un’autopattuglia dei carabinieri di Muggia notava un barchino privo di numeri identificativi, con a bordo due persone intente a calare una rete da posta di tipo tremaglio nelle vicinanze dell’ex Hotel Lido.

I carabinieri non perdevano di vista il natante, allertando la Capitaneria di porto di Trieste per consentire l’intervento di una motovedetta e del Nucleo Ispettori pesca della Guardia Costiera.

Il barchino è stato quindi avvicinato da carabinieri e militari della Capitaneria non appena ha raggiunto il Mandracchio di Muggia.

Le persone a bordo erano prive di autorizzazioni alla pesca professionale e sono state pertanto colpite da una sanzione amministrativa di 4.000 euro per pesca sportiva/ricreativa con utilizzo di attrezzi non consentiti.

Il pescato, circa 15 kg di pagello fragolino e spari, e la rete sono stati posti sotto sequestro.

A carico dei due pescatori sono state elevate dai Carabinieri di Muggia sanzioni amministrative per la violazione delle norme anti Covid (mancanza di mascherina idonea indossata e violazione del coprifuoco).

Nella mattinata di oggi (21 aprile 2021) il prodotto ittico è stato verificato sotto il profilo sanitario dai veterinari dell’ASUGI che lo hanno ritenuto idoneo al consumo.

E' stato quindi devoluto in beneficenza alla mensa dei poveri dei frati di Montuzza.