Reithera, la Corte dei Conti blocca il finanziamento al vaccino italiano

Il coordinatore della sperimentazione in regione, il direttore di Pneumologia di Cattinara, Confalonieri, chiede chiarimenti e risposte precise. In regione 20 volontari hanno ricevuto due dosi del farmaco allo studio

Reithera, la Corte dei Conti blocca il finanziamento al vaccino italiano
"Attendo una risposta scritta e chiara su come dobbiamo proseguire anche perché ci sono volontari che hanno scelto di sottoporsi alla sperimentazione e hanno firmato un contratto che prevede un compenso che ancora non è stato erogato".

A dirlo il direttore della pneumologia di Trieste Marco Confalonieri che ha condotto la sperimentazione del vaccino italiano Reithera su 20 persone volontarie che vuole vederci chiaro dopo la notizia dello stop della Corte dei Conti ai finanziamenti pubblici (50 milioni di euro attesi).

Il vaccino era stato ormai ribattezzato vaccino dello Spallanzani, ma l'ospedale per le malattie infettive di Roma è stato il primo, pochi giorni fa, a sfilarsi non facendo partire la fase due. Il professor Confalonieri ci spiega: "Ho inviato subito una mail al coordinatore nazionale dello studio - l'ospedale Sapallanzani - e all'agenzia operativa che conduce lo studio (la Exom di Milano) per avere una comunicazione scritta al riguardo per sapere io, i volontari e chiunque faccia domande come stanno davvero le cose".

In una nota dello scorso 11 maggio i giudici contabili hanno fatto sapere che “la Sezione centrale ha deliberato di ricusare il visto sul decreto” relativo all’Accordo di sviluppo industriale sottoscritto il 17 febbraio 2021, tra Mise, Invitalia e la ReiThera, “l’atto non è stato, quindi, ammesso a registrazione“.

Secondo quanto reso noto dalla Corte, infatti, l’ufficio contabile “ritenendo che le risposte fornite dall’Amministrazione non fossero idonee a superare le osservazioni formulate nel rilievo, ha deferito la questione all’esame del Collegio della Sezione centrale controllo di legittimità“.

Il contratto prevedeva un piano di investimento produttivo per potenziare lo stabilimento di Castel Romano, nella città metropolitana di Roma, e un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per completare la sperimentazione clinica (di fase 2 e 3) del vaccino contro il Covid-19.

Uno sostegno alla ricerca da parte dello Stato che nelle intenzioni iniziali doveva garantire l’autonomia del nostro Paese sul fronte delle forniture delle fiale anti-coronavirus.

Si trattava di un finanziamento di massimo 50 milioni di euro, su un totale di 80 milioni previsti nel Decreto Rilancio, di cui 41 milioni a fondo perduto e il resto come finanziamento a fondo agevolato.

Sul prodotto di ReiThera contro il Covid-19 è in corso attualmente la sperimentazione di fase 2 su 900 volontari in 26 centri in tutta Italia e uno in Germania.