E' morto all'ospedale di Udine, dov'era ricoverato da alcuni giorni, lo scrittore goriziano Paolo Maurensig. Aveva 78 anni.
Le sue prime sperimentazioni letterarie negli anni '60, poi alcuni romanzi rimasti a lungo nei cassetti. Il tema del doppio, o addirittura le tante identità ("Mi sento goriziano, italiano e nello stesso tempo sloveno"), gli amati scacchi (l'altra passione fu il golf) sono entrati in molte sue opere, e in modo decisivo in quello che è stato il suo più grande successo, "La variante di Lüneburg", primo romanzo pubblicato (Adelphi, 1993) e poi tradotto in 38 lingue. Questo libro in cui una partita a scacchi tra due maestri si intreccia con le vicende della seconda guerra mondiale e con la Shoah fu la svolta che consentì a Maurensig di approdare alla grande notorietà e di poter proporre anche i libri scritti in precedenza, come "Canone inverso" e "L'ombra e la meridiana".
E' stato un autore generoso: al suo attivo una ventina di opere di narrativa, tra le quali "Il guardiano dei sogni", "Teoria delle ombre" e i più recenti "Il diavolo nel cassetto", "Il gioco degli dèi" e "Pimpernèl", con i quali negli ultimi anni era passato alla scuderia di Einaudi.
La sua opera è nel solco della letteratura mitteleuropea, tra Zweig (la "Novella degli scacchi" era per sua stessa ammissione alla base della Variante") e Roth, ma amava in modo particolare Nabokov, che aveva paragonato per la sua esperienza di lettore all'avvento del colore nel cinema. Un colore che aveva cercato di dare a sua volta a una scrittura precisa ed elegante.
Paolo Maurensig era stato anche assessore alla cultura del Comune di Udine e presidente del Mittelfest.
Le sue prime sperimentazioni letterarie negli anni '60, poi alcuni romanzi rimasti a lungo nei cassetti. Il tema del doppio, o addirittura le tante identità ("Mi sento goriziano, italiano e nello stesso tempo sloveno"), gli amati scacchi (l'altra passione fu il golf) sono entrati in molte sue opere, e in modo decisivo in quello che è stato il suo più grande successo, "La variante di Lüneburg", primo romanzo pubblicato (Adelphi, 1993) e poi tradotto in 38 lingue. Questo libro in cui una partita a scacchi tra due maestri si intreccia con le vicende della seconda guerra mondiale e con la Shoah fu la svolta che consentì a Maurensig di approdare alla grande notorietà e di poter proporre anche i libri scritti in precedenza, come "Canone inverso" e "L'ombra e la meridiana".
E' stato un autore generoso: al suo attivo una ventina di opere di narrativa, tra le quali "Il guardiano dei sogni", "Teoria delle ombre" e i più recenti "Il diavolo nel cassetto", "Il gioco degli dèi" e "Pimpernèl", con i quali negli ultimi anni era passato alla scuderia di Einaudi.
La sua opera è nel solco della letteratura mitteleuropea, tra Zweig (la "Novella degli scacchi" era per sua stessa ammissione alla base della Variante") e Roth, ma amava in modo particolare Nabokov, che aveva paragonato per la sua esperienza di lettore all'avvento del colore nel cinema. Un colore che aveva cercato di dare a sua volta a una scrittura precisa ed elegante.
Paolo Maurensig era stato anche assessore alla cultura del Comune di Udine e presidente del Mittelfest.