Non ce l'ha fatta Luca Toniolo, l'operaio padovano di 41 anni folgorato da una forte scarica elettrica due giorni fa, mercoledì 7 luglio, mentre eseguiva lavori di manutenzione nel parco fotovoltaico di Codroipo.
Sottoposto a lunghe manovre di rianimazione da parte dei sanitari sul posto, le sue condizioni era subito apparse critiche. Trasportato in elicottero all'ospedale di Udine è successivamente spirato.
Toniolo abitava a Cittadella, in Veneto, con la famiglia. “Ancora una volta – hanno affermato Loris Scarpa della Fiom Cgil di Padova e Maurizio Marcon della Fiom Cgil di Udine – una moglie e dei figli non vedranno tornare a casa un marito e un padre e naturalmente il primo pensiero non può che andare a loro e alla tragedia che stanno vivendo. L’auspicio è che magistratura e Spisal facciano piena luce su quanto avvenuto e determinino con chiarezza che cosa non ha funzionato”
“Ma accanto a questo – proseguono Scarpa e Marcon – non possiamo che amaramente rilevare che se in Italia si può morire facendo della normale manutenzione in un parco fotovoltaico, allora significa che il nostro sistema industriale e degli appalti deve essere completamente rivisto. Finché questo non avverrà, la conta quotidiana delle vittime sul lavoro non accennerà a rallentare e purtroppo abbiamo poche ragioni per essere ottimisti. Pensiamo per esempio alle risorse messe a disposizione dal PNRR: quante di queste sono state indirizzate alla sicurezza dei lavoratori sia dentro che fuori I luoghi di lavoro? La risposta è semplice: zero”.
“La salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro – concludono I sindacalisti – non può più essere lasciata solamente in mano alle imprese con i servizi di prevenzione assolutamente senza risorse per svolgere il loro ruolo. Pertanto istituzioni, Governo e Parlamento devono mettere come priorità l’intervento nel sistema industriale in quanto per esso passa lo sviluppo futuro e il benessere dei cittadini di questo Paese".
Sottoposto a lunghe manovre di rianimazione da parte dei sanitari sul posto, le sue condizioni era subito apparse critiche. Trasportato in elicottero all'ospedale di Udine è successivamente spirato.
Toniolo abitava a Cittadella, in Veneto, con la famiglia. “Ancora una volta – hanno affermato Loris Scarpa della Fiom Cgil di Padova e Maurizio Marcon della Fiom Cgil di Udine – una moglie e dei figli non vedranno tornare a casa un marito e un padre e naturalmente il primo pensiero non può che andare a loro e alla tragedia che stanno vivendo. L’auspicio è che magistratura e Spisal facciano piena luce su quanto avvenuto e determinino con chiarezza che cosa non ha funzionato”
“Ma accanto a questo – proseguono Scarpa e Marcon – non possiamo che amaramente rilevare che se in Italia si può morire facendo della normale manutenzione in un parco fotovoltaico, allora significa che il nostro sistema industriale e degli appalti deve essere completamente rivisto. Finché questo non avverrà, la conta quotidiana delle vittime sul lavoro non accennerà a rallentare e purtroppo abbiamo poche ragioni per essere ottimisti. Pensiamo per esempio alle risorse messe a disposizione dal PNRR: quante di queste sono state indirizzate alla sicurezza dei lavoratori sia dentro che fuori I luoghi di lavoro? La risposta è semplice: zero”.
“La salute e la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro – concludono I sindacalisti – non può più essere lasciata solamente in mano alle imprese con i servizi di prevenzione assolutamente senza risorse per svolgere il loro ruolo. Pertanto istituzioni, Governo e Parlamento devono mettere come priorità l’intervento nel sistema industriale in quanto per esso passa lo sviluppo futuro e il benessere dei cittadini di questo Paese".