Vasco Brondi e Roy Paci fanno vibrare il No Borders Music festival

In equilibrio tra musica e natura un doppio appuntamento speciale in alta quota al Rifugio Gilberti sul Canin e sull' altopiano del Montasio

Vasco Brondi e Roy Paci fanno vibrare il No Borders Music festival
In equilibrio tra musica e natura, con un doppio appuntamento speciale in alta quota a Sella Nevea, si è conclusa la 26esima edizione del No Borders Music Festival, la storica rassegna organizzata dal Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano che nelle ultime settimane ha ospitato i concerti di Ludovico Einaudi, Colapesce e Dimartino, Manu Chao, Gianna Nannini valorizzando la musica quale forma culturale e mezzo di comunicazione universale  e promuovendo allo stesso il comprensorio naturalistico montano, posto proprio al confine tra Italia, Austria e Slovenia. 
 
Sul Monte Canin al Rifugio Gilberti a 1.850 metri d'altezza l'assoluto protagonista del gran finale del No Borders è stato Vasco Brondi, uno dei cantautori italiani più apprezzati dal pubblico e dalla critica nell'ultimo Decennio. Diventato un vero e proprio riferimento generazionale con lo pseudonimo Le Luci Della Centrale Elettrica, Vasco Brondi lo scorso maggio è tornato sulle scene con il suo nome all'anagrafe e con il disco "Paesaggio dopo la battaglia" che ha debuttato al terzo posto della classifica FIMI dei dischi più venduti in Italia.

In una giornata fresca e sotto un cielo coperto da qualche nuvola passeggera, gli spettatori hanno raggiunto l'area del concerto attraverso la bellissima camminata di quasi 2 ore sul sentiero CAI con 600 metri di dislivello e hanno applaudito il cantautore ferrarese che li ha accompagnati per quasi due ore con un concerto in trio acustico, cadenzato dai suoi brani e alcune letture di Antonia Pozzi, Gary Snyder, Emily Dickinson e dei diari di Henry David Thoreau (e anche un canto degli alpini).


Sull’Altopiano del Montasio, si è tenuto il concerto di Roy Paci con Angelo Sicurella e Davide Rossi che hanno unito vibrazioni, suoni sperimentali, voci e note, regalando una performance, come l'ha definita lo stesso trombettista siciliano, che ha visto “l’annullamento di qualsiasi confine per respirare la magia della più serena e appassionante libertà, diventando un veicolo di grande curiosità e di spinta all'esplorazione musicale e intellettuale”.