Si è chiuso il cerchio sulla banda delle ruspe

Tre in carcere, uno morto cercando di sfuggire alla cattura. Romeni, avevano assaltato numerosi distributori sradicando le colonnine self service

Si è chiuso il cerchio sulla banda delle ruspe
Con l'estradizione dalla Romania dell'ultimo componente, l'autista 22 enne, si chiude il cerchio sulla banda transnazionale specializzata negli assalti con le ruspe ai distributori di carburante: numerosi i colpi in tutto il nord Italia, con alcuni episodi eclatanti in Friuli Venezia Giulia.

Il giovane, arrivato a Ciampino da Bucarest, sarà in carcere a Civitavecchia a disposizione degli inquirenti pordenonesi, che hanno coordinato le indagini della squadra mobile con il coordinamento dei colleghi da Roma, in contatto con le polizie di tutt'Europa.
Un altro presunto componente della banda, un 24 enne arrestato in Romania, era già stato estradato a giugno ed è ora in carcere a Prato. 

L'operazione per sgominare la banda era scattata nel maggio scorso. Dei quattro componenti, tutti romeni, due sono stati arrestati in Romania, uno a Trieste. Il quarto è morto a marzo dopo il furto di un'auto. Si era infatti gettato nell'Isonzo per sfuggire alla cattura, morendo affogato in provincia di Gorizia.

Nei mesi di febbraio e marzo, la banda aveva messo a segno diversi colpi nelle stazioni di servizio, in ore serali e notturne, con l'utilizzo di grosse ruspe, con le quali i criminali sradicavano le colonnine di erogazione self-service asportandole con il denaro contante presente all'interno. Il gruppo aveva base all'estero ma veniva in Italia nei fine settimana, dove rubava da cantieri o depositi di noleggio i mezzi d'appoggio e le ruspe.

La refurtiva ammonta a decine di migliaia di euro, ma nel conto vanno messi gli ingenti danni ai distributori di carburante.